Stellantis Melfi, j’accuse: “Vogliono togliere il turno di notte”

7 novembre 2022 | 13:36
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Stellantis Melfi, j’accuse: “Vogliono togliere il turno di notte”

Lo spauracchio corre sulla linea di S. Nicola già da un mese e sarebbe una delle possibili decisioni aziendali in vista del rinnovo del contratto. “Per noi sarebbe un dramma – si sfoga, preoccupato, un lavoratore – Noi perderemmo tanto in busta paga, mentre la multinazionale risparmierebbe il doppio”

“Ma secondo voi perché stanno facendo tutti questi incentivi all’esodo? Perché ci vogliono sempre in meno in fabbrica e più ricattabili fino a portarci al lavoro a chiamata”. Inizia così il lungo j’accuse di un operaio Stellantis. E tutto ciò in una fase in cui tutto sta cambiando in fretta sotto una tutela da parte di sindacati che appare “solo di facciata, per niente concreta”. E fa un esempio. “Nelle ultime settimane all’improvviso saltano i turni – spiega – E se salta il pomeriggio ti ritrovi a fare le stesse macchine la mattina, intorno a 400 a turno, alcune volte anche di più, per di più pagate come mattina, che è il turno che l’azienda ti paga di meno, in busta paga”. Sono le “prove generali”, a suo avviso, di cosa accadrà a breve.

“Stanno facendo esperimenti. Ci faranno lavorare su due turni”. Dunque “meno operai” per effetto della fuoriuscita con incentivo, e una platea che si fa sempre più ridotta su quella che è l’unica linea rimasta. “A questo punto facciamo un passaggio successivo – osserva il lavoratore – se siamo di meno inizia a essere sempre più inutile per l’azienda mantenere 3 turni. Le auto che servono si possono fare solo con due turni, magari accelerando quel tantino in più la produzione. Invece di 400 diciamo 440 auto a turno”. Per l’operaio un’ulteriore fatica a rimanere sulla propria postazione per effetto della maggiore velocità della linea. “Per l’azienda, invece – sottolinea l’operaio – è un grosso risparmio, perché non pagherebbe affatto gli operai del terzo turno”.

“Toglieranno il turno di notte”. E sempre procedendo per gradi eccoci alla voce che circola con sempre maggiore insistenza, sulla linea, da un po’ di tempo. “Una linea l’hanno smantellata, gli operai lentamente li stanno mandando a casa con incentivo, il prossimo passo sarà sopprimere il turno di notte”. È un’idea da guardare in prospettiva. A fine anno, infatti, ci sarà il rinnovo del contratto Stellantis. Trattative sono in corso tra sindacati e azienda per il rinnovo, che dovrebbe scattare a partire da gennaio del prossimo anno.

“Senza turno di notte stipendi da fame” La voce si fa sempre più insistente e da parte operaia c’è il tentativo di esorcizzarla. Loro, i lavoratori, non vorrebbero proprio sentirne parlare. Già perché, senza turno di notte, l’azienda risparmierebbe doppiamente. Via un turno, e poi quello che si presta alle maggiorazioni più alte da corrispondere al lavoratore. “Per noi invece sarebbe un dramma. confessa il lavoratore – gli stipendi si sono sempre più leggeri negli ultimi tempi, se ci tolgono anche la notte, in un sol colpo ci rendono più poveri”.

“I sindacati non hanno nulla da dire in merito?” Infine l’operaio di Melfi si rivolge direttamente a rappresentanti e sigle sindacali. “Se tra di noi sulla linea corre questa voce, è possibile che loro, che predicano unità sindacale, non ne sanno niente?” E ancora: “Non lo sanno o fanno finta di non saperlo, come sempre, salvo poi firmare tutto ciò che la multinazionale gli pone sul tavolo?”. E poi l’ultimo sfogo che rende anche l’idea della attuale condizione lavorativa sulla linea di S. Nicola. “Io sono nato terzo livello e morirò terzo livello – sottolinea il lavoratore – Non ci sono più scatti d’anzianità e non c’è alcuna possibilità di crescere in azienda. Quello lo lasciamo fare ai soliti lecchini; e sappiamo bene chi sono”. E conclude: “Nonostante sia un terzo livello ‘per sempre’, ciò non significa che io, come tanti altri colleghi, non abbiamo capito quali sono i giochi in corso. Lo abbiamo capito e non ci facciamo certo prendere in giro a suon di messaggini quotidiani”.