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Sospensione infermiere non vaccinato: Tar conferma le ragioni dell’Opi

11 novembre 2022 | 16:30
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Sospensione infermiere non vaccinato: Tar conferma le ragioni dell’Opi

La sentenza del Tar di Basilicata riconosce il giusto operato dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Potenza nei confronti di un collega che aveva scelto di non vaccinarsi

La sentenza del Tar di Basilicata riconosce il giusto operato dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Potenza nei confronti di un collega che aveva scelto di non vaccinarsi nonostante l’obbligo deciso per i sanitari, in conseguenza alla grave situazione determinata dalla pandemia. Per non aver fatto il vaccino anti Covid il collega era stato sospeso dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Potenza e in seguito dal lavoro. Contro la decisione dell’Opi Potenza si era rivolto al Tar di Basilicata che, con una recente sentenza, ha rigettato il ricorso confermando quanto già deciso dal Giudice del lavoro di Potenza.

“Prendere provvedimenti come quello deciso per il collega in questione non è mai facile ma -ha spiegato la Presidente dell’Opi Potenza Serafina Robertucci- era doveroso e necessario. Il rispetto della legge imponeva l’obbligo vaccinale stabilito dal Governo, alla luce della rapida diffusione del Covid 19.  In particolare, nelle strutture sanitarie era necessario limitare i contagi per proteggere pazienti e dipendenti. Ricordiamo quanto sia stato difficile lavorare con personale ridotto proprio a causa della rapida diffusione del virus anche tra il personale sanitario. L’obbligo è stato rispettato da tutti i nostri iscritti, salvo rare eccezioni. Con grande senso di responsabilità -ha continuato Robertucci- gli infermieri si sono vaccinati e sono stati tra i primi a farlo, consapevoli della necessità di porre argine alla diffusione del Covid per proteggere se stessi ed i loro pazienti”.

Per Robertucci “l’Ordine non poteva decidere diversamente nei confronti del collega che avrebbe potuto evitare la sospensione sottoponendosi al vaccino anti Covid. Il collega potrà, dopo le ultime disposizioni del Governo, tornare a lavorare. Si chiude così una spiacevole vicenda che avremmo voluto tanto evitare”.