Il Riesame dissequestra il conto corrente a dipendente comunale di Armento

3 novembre 2022 | 10:06
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Il Riesame dissequestra il conto corrente a dipendente comunale di Armento

Accolta la richiesta del difensore: Si comincia a chiarire la posizione del mio assistito

Il Tribunale del Riesame di Potenza ha disposto il dissequestro del conto corrente per Salvatore Andrea Iannibelli, dipendente comunale a scavalco presso il Comune di Armento indagato per peculato e falso dalla Procura di Potenza.

Il Riesame ha dunque accolto le argomentazioni contenute nell’atto di impugnazione presentato dall’avvocato Antonio Di Lena, difensore di Iannibelli. “La decisione del Tribunale del Riesame- spiega l’avvocato Antonio Di Lena-inizia a chiarire la posizione del sig. Iannibelli, il quale non ha mai commesso nessuno dei fatti contestati. A seguito della decisione del Tribunale ci aspettiamo che la Procura riveda le proprie valutazioni ed archivi la posizione del sig. Iannibelli”.

“I soldi percepiti -aggiunge il legale- derivano dall’attività lavorativa effettivamente prestata, in parte dovuta anche per attività di c.d. straordinario elettorale (comunicato anche alla Prefettura di Potenza). E la paga percepita (circa 270 euro al mese) è conforme e consona rispetto a quanto previsto nel CCNL Enti locali: non si comprende quindi perché venga contestata la truffa o, addirittura, il peculato. Lo Iannibelli nulla sa – e nulla è tenuto a sapere – sulla regolarità dei mandati di pagamento: egli percepiva e percepisce i soldi a titolo di retribuzione per l’attività espletata in favore del Comune di Armento.

Nella richiesta di riesame l’avvocato Di Lena evidenzia che “Il peculato contestato dal gip appare manifestamente insussistente: lo Iannibelli non ha la disponibilità materiale e giuridica delle somme percepite e, quindi, non poteva appropriarsene. Non sussiste neanche la truffa atteso che lo Iannibelli non ha posto in essere alcun artifizio e/o raggiro e, comunque, le somme gli sono dovute a titolo di retribuzione: eventuali irregolarità amministrative non sono imputabili al predetto e, comunque, sono irrilevanti ai fini penalistici”.