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Mafiosità politica: chi non sosteneva il candidato di Forza Italia alle elezioni subiva ritorsioni

7 ottobre 2022 | 12:21
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Mafiosità politica: chi non sosteneva il candidato di Forza Italia alle elezioni subiva ritorsioni
Francesco Piro e Maria Di Lascio

La sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, avrebbe messo in atto “misure ritorsive” per contrastare gli avversari di Francesco Piro alle Politiche del 25 settembre

Emergono ulteriori dettagli dall’inchiesta sulla sanità lucana che all’alba di oggi ha portato all’arresto in carcere del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, e ai domiciliari la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio. Secondo quanto emerge dalle indagini la sindaca Di Lascio, avrebbe chiesto ai gestori delle telefonia mobile nella sua zona di disattivare i ponti radio “per impedire” che i “non sostenitori” di Francesco Piro – candidato di Forza Italia al Senato il 25 settembre scorso, in carcere da stamani – potessero usare i telefoni cellulari. La stessa Di Lascio – secondo la Direzione distrettuale antimafia di Potenza – aveva deciso di “punire” un altra persona che non aveva sostenuto Piro, impedendogli di accedere “alle condotte idriche” a servizio di alcuni terreni.

Il capogruppo di Forza Italia Francesco Piro arrestato a Lagonegro, dove vive, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Potenza, aveva “relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata“. “Non di rado per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, e a scopo intimidatorio, (Piro) ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi“.