Lo scioglimento di Alleanza Nazionale fu un errore
“La storia è lenta, tarda ad arrivare perché tutto deve maturare”
Potrei parlare di “Fini e la storia perduta” ma sfiderei la noia. Tuttavia un fatto è certo: lo scioglimento di Alleanza Nazionale (Roma, 2009) si conferma oggi il grande errore che tanti di noi, non aderendo ad un partito fantoccio (PDL), avevano intuito. Una scorciatoia che servì ad annientare la destra italiana di cui prenderne il posto. A quella scelta parteciparono tutti – da Fini a Meloni passando per La Russa, Alemanno, Urso, tranne Storace (che era già fuori da A.N.) -. Il resto è storia; sappiamo come andò. A.N. fu sciolta e dopo un paio d’anni quel fantoccio chiamato PDL si dissolse nel nulla senza neppure gli onori di un atto formale di scioglimento. Per i dispersi neppure una prece.
Oggi la destra, per chissà quale vendetta della storia, ha ripreso il suo posto sul palcoscenico della politica sacrificando proprio i carnefici di quel tempo, che, con cinica spregiudicatezza, annientarono la destra di Fini e Tatarella. Una destra riformista, quella, audace e prode, autonoma e identitaria, non alla corte di qualcuno ma a servizio del Paese. Dal congresso del MSI (Sorrento, 1987) a quello di Fiuggi (1995) quella destra segnava una svolta per la politica nazionale perché, finalmente, restituiva una destra politica.
Da Lucia Annunziata, Fini, ancora una volta, ha sfoggiato la sua statura. Non è andato in RAI a parlare dei “nipotini” – questo lo hanno fatto altri in Parlamento senza un minimo di timore per la storia di quel luogo -, a rivendicare un successo che non gli appartiene – e in Parlamento abbiamo assistito anche a questo scempio – ma a discernere dei sottili distinguo tra destra e destra: una che si era fatta e una che si dovrà fare.
La storia è lenta, tarda ad arrivare perché tutto deve maturare. Non si perde nelle beghe, nelle trame, nelle trappole del potere. Avvolte rivela verità nascoste, altre volte beffa chi pareva trionfare. Ma alla fine tutto torna.
Gianfranco Fini è un grande della politica italiana e le trame, le beghe, le trappole non servirono a tacitarlo dieci anni orsono non servono ad offuscare oggi la sua statura. (Ercole Trerotola)