Lavoratori Futura Ambiente, Fim Uilm: “Continua il ricatto”

18 ottobre 2022 | 14:06
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Lavoratori Futura Ambiente, Fim Uilm: “Continua il ricatto”

Domani, 19 ottobre, la prima giornata di sciopero

In una nota, che pubblichiamo di seguito la Fim Uilm, conferma lo sciopero dei lavoratori della Futura Ambiente e spiega le ragioni della protesta. 

“Domani, così come annunciato già il 6 ottobre, si terrà la prima giornata di sciopero dei lavoratori di Futura Ambiente che non solo devono difendersi da una ingiustizia profonda determinata dalle scelte e non scelte politiche, dell’Asi e dell’Apibas relativamente al proprio futuro occupazionale, visto il preavviso di licenziamento inoltrato da Futura Ambiente (ex Giuzio), ma anche dal ricatto continuo perpetrato da vent’anni mensilmente dal proprio datore di lavoro che, secondo noi, pensa di vivere in un Paese in cui le regole, i diritti e i contratti nazionali vadano rispettati a seconda di come ci si sveglia la mattina.

Oltre il preavviso di licenziamento, Giuzio ha deciso ancora una volta di non pagare gli stipendi ai lavoratori, nonostante l’Acquedotto Lucano abbia onorato il proprio canone mensile; tante sono le domande a tale comportamento ma l’unica risposta che risulta più pertinente a questo squallore è l’utilizzare i propri lavoratori per giocare da parte di costoro partite o proroghe di commesse da parte ieri dell’Asi, ora dell’Acquedotto, e domani dell’Apibas.

Dunque viviamo in questa Regione sotto ricatto di un datore di lavoro che viola i diritti minimi e costituzionali dei propri lavoratori, visto che lo stesso non ha retribuito i propri lavoratori anche per le mensilità di gennaio e febbraio 2021. Ci rivolgiamo a coloro i quali hanno deciso da anni e continuano a decidere che le attività vengano assegnate, di proroga in proroga, alla Futura Ambiente, ieri Giuzio, nel dire che sarebbe il caso di chiudere il cerchio una volta per tutte, di strappare l’ombelico perché è inammissibile che nel pubblico, come del resto nel privato, si possano calpestare, anche e soprattutto in questo momento molto delicato, i diritti fondamentali dei nostri lavoratori. In tal senso chiediamo all’Acquedotto Lucano il pagamento diretto dei lavoratori, così come previsto dalle normative vigenti; questo sarebbe un primo passo per spezzare l’ombelico che ha ossigenato Giuzio da sempre. Un barlume di speranza lo nutriamo nell’assessore Galella, da cui ci aspettiamo, nella giornata di domani, delle soluzioni oggettive ad un marasma creato da anni dalla politica lucana in maniera trasversale a cui necessariamente bisogna dare soluzioni definitive sia in termini occupazionali ma anche di serenità, in ogni senso, per i nostri lavoratori.