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L’arrampicatore lucano. Tipologia del carrierismo politico: colpisci il pastore e le pecore scapperanno

29 ottobre 2022 | 13:07
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L’arrampicatore lucano. Tipologia del carrierismo politico: colpisci il pastore e le pecore scapperanno

Libera rielaborazione di alcune leggi del Potere: dalla lingua cromata alle scarpe lucide

Lo chiameremo Mariolino, e rappresenta una tipologia di arrampicatori che aspirano al potere. Comincia scegliendosi un capo, per caso o per ragioni di partito, per amicizie indotte o per favori ricevuti. Si comporta in modo che il capo si senta superiore a chi lo circonda. Mariolino non eccede nel mostrare eventuale talento o capacità, guai a farlo: il capo si sentirebbe minacciato e avvertirebbe una certa insicurezza. Mariolino parla poco perché sa che più mostra eloquenza, maggiore è il rischio di dire sciocchezze.

Mariolino è un perfetto cortigiano, sa come prosperare nel mondo in cui tutto ruota intorno al potere e alla politica. Impara a destreggiarsi nell’arte della mistificazione, sa adulare i superiori e cede ai loro capricci.

Mariolino si atteggia ad amico, ma si comporta come una spia, è un indagatore e cerca le ragioni per strumentalizzare a suo vantaggio le debolezze e le intenzioni delle persone.

Mariolino, impara dal suo capo, fa in modo che siano gli altri a lavorare per lui, magari i cosiddetti collaboratori. Usa le conoscenze e l’impegno degli altri per portare acqua al suo mulino perché lo ha imparato dal capo: “non fare mai quello che gli altri possono fare al posto tuo”. Già, alla lunga i collaboratori saranno dimenticati e solo tu ricordato. Se il capo ti ordina un lavoro sporco tu fallo fare ai collaboratori, finiranno loro sotto processo. Il nostro arrampicatore sa che le sue mani non devono mai apparire macchiate di errori o impegnate in azioni riprovevoli, perciò bisogna utilizzare gli altri come inconsapevoli pedine a copertura del proprio coinvolgimento personale.

Mariolino scopre che occorre mostrare onestà e sincerità per coprire decine di mosse disoneste. Le offerte spontanee di onestà e generosità fanno abbassare la guardia nei tuoi confronti anche dei più sospettosi. Una volta che l’onestà e la generosità tattiche avranno indebolito l’armatura morale dei tuoi critici, potrai ingannarli e manipolarli a volontà. Il capo lo dice sempre: “ricordati, un regalo al momento giusto, è più efficace di un cavallo di Troia.

Mariolino a volte chiede aiuto, ma non fa leva sulla compassione o sul sentimento di gratitudine, guai. Mariolino fa leva sul tornaconto della gente. “Ti conviene aiutarmi, perché ci guadagni”.

Finalmente Mariolino decide di fare il salto. Ha imparato che bisogna trovare il punto debole dell’altro, il punto di minor resistenza: un’insicurezza, un’emozione, o un bisogno incontrollabile, un piacere segreto. Una volta trovato potrà far muovere l’altro a suo piacimento. Mariolino diventa lui il capo, con l’ultima mossa: “colpisci il pastore e le pecore scapperanno”. Mariolino sa che se continua a soccombere al capo, così come in altra misura tutti i seguaci, se continua a tutelare gli spazi del suo padrone il potere di questi continuerà a moltiplicarsi. E dunque decide di neutralizzare il capo grazie ai suoi punti deboli. Colpito il padrone tutti i seguaci scapperanno alla ricerca di un nuovo capo, e cioè Mariolino. *

*Liberamente tratto dalle 48 leggi del Potere di Robert Green