Distretti della Salute: le reazioni dei sindaci all’annunciato ridimensionamento

5 ottobre 2022 | 10:09
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Distretti della Salute: le reazioni dei sindaci all’annunciato ridimensionamento

Il disappunto dei primi cittadini di Moliterno e Genzano di Lucania

Il previsto ridimensionamento dei Distretti della Salute da 6 a 3, annunciato dall’Asp, solleva critiche da parte dei sindaci e delle popolazioni locali. Ad aprire la fase di “resistenza” Antonio Rubino sindaco di Moliterno e Viviana Cervellino sindaco di Genzano di Lucania.

«Non è ammissibile che nel ridimensionamento dei distretti della salute si elimini quello della Val d’Agri», scrive Antonio Rubino, commentando la notizia secondo la quale l’ASP nel nuovo assetto aziendale prevederebbe di chiudere il distretto della salute della Val d’Agri.

La chiusura del Distretto di Villa d’Agri non sarebbe una scelta strategicamente valida anche se analizzata sotto il profilo della dislocazione geografica dei distretti e per una questione demografica». «Ancora una volta un’area importante come la Val d’Agri, che offre tanto all’intera Regione, è interessata da una triste storia in ambito sanitario», conclude il Sindaco di Moliterno, «l’organizzazione dei servizi sanitari è una competenza della Regione, pertanto confidiamo che l’assessore alla Sanità e i consiglieri regionali aprano una riflessione accurata su tali scelte, con una analisi reale delle esigenze territoriali nella definizione del piano sanitario. I Sindaci possono e faranno sentire la loro voce, che è la voce dei cittadini».

Di tono diverso, ma allo stesso modo critica la posizione di Viviana Cervellino: “Si legge in una nota stampa che il nuovo assetto aziendale dell’ASP preveda il dimezzamento dei Distretti da 6 a 3. Nella nostra area Vulture – Alto Bradano dovrebbe esserci un accorpamento tra i Distretti di Venosa e Melfi. Non è stata esplicitata la scelta di quale Distretto sopprimere. Le riforme sanitarie vanno discusse con i Sindaci che rappresentano le Comunità locali e con tutte le parti sociali interessate. La territorialità della sanità è una necessità per tutti, per utenti e operatori sanitari, per le Istituzioni che non possono rinunciarvi. È necessario avviare questa discussione.”