Basilicata. Si perdono posti di lavoro per i giovani, però gli interessi personali del sindaco sono prioritari

22 ottobre 2022 | 12:27
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Basilicata. Si perdono posti di lavoro per i giovani, però gli interessi personali del sindaco sono prioritari

Non ci spieghiamo il comportamento dei primi cittadini di Gallicchio e Roccanova. Di fronte al silenzio sulle nostre domande, facciamo altre domande. Le procedure di gara e la compravendita di quel terreno edificabile

Noi pubblichiamo un articolo, il 18 ottobre, in cui raccontiamo la storia di due sindaci che si sarebbero fatti scappare un’opportunità che avrebbe garantito fino a 150 posti di lavoro sul loro territorio: Gallicchio e Roccanova tutti e due in provincia di Potenza. Due piccolissimi comuni in profonda crisi socio-demografica, avviati da tempo sulla strada di un inesorabile spopolamento. Non ci spieghiamo il comportamento dei due primi cittadini e perciò in quell’articolo poniamo diverse domande sia a Rocco Greco, sindaco di Roccanova, sia a Gaetano Pandolfi, sindaco di Gallicchio.

Le risposte

Ci aspettavamo una replica, o magari una rettifica, comunque un chiarimento su quanto scritto da questo giornale. Anche una querela. Invece? I due protagonisti non rispondono, anzi provano a dare una non risposta con un comunicato che fanno circolare sui social anziché inviarlo al giornale che ha posto le domande. Un comportamento stravagante che allo stesso tempo tradisce l’imbarazzo di chi avrebbe dovuto chiarire all’opinione pubblica i fatti. Loro ritengono di averli chiariti (a chi? in che modo?) facendo circolare, non a mezzo stampa, ma nei loro circuiti amicali su social, una nota anche questa ermetica e stravagante:

“In merito ad un recente articolo apparso su un quotidiano online della Val D’Agri (Sic!) in cui si ricostruisce una vicenda che ha interessato i sindaci di Gallicchio e Roccanova in merito ad una iniziativa legata ad un progetto turistico nei rispettivi comuni dobbiamo precisare una sola cosa: la pubblica amministrazione seleziona il contraente seguendo le procedure previste dal D. L.vo n. 50/2016 (codice dei contratti pubblici), utilizza il MEPA e le sue centrali di committenza con procedure trasparenti e tracciabili. Infine, la storia politica di un sindaco la fa la sua onestà intellettuale e la comunità in cui opera non un professionista o un’impresa interessati.”  Insomma, non rispondono a basilicata24, anzi non sanno nemmeno chi abbia pubblicato l’articolo, e fanno riferimento a una fantomatica impresa interessata.

A noi risulta che l’attuale amministrazione di Gallicchio si è insediata nel 2019 e non ha mai utilizzato il MEPA, tant’è che sarebbe stata abilitata ad usarlo soltanto dall’aprile di quest’anno. Il MEPA è obbligatorio dal 2019. Il sindaco di Gallicchio ci smentisca.

Il sindaco di Roccanova ci spieghi per quale ragione invia dalla sua mail personale, al pari del suo collega gallichese, i curriculum delle persone da selezionare nel progetto turistico andato poi a carte quarantotto per motivi rispetto ai quali attendiamo ancora spiegazioni. Che fine ha fatto il Mepa nella selezione dei progettisti e delle aziende con i quali avrebbero direttamente interloquito per oltre due anni? E perché il sindaco di Roccanova sottoscrive una lista di persone selezionate, le stesse da egli stesso segnalate?

A proposito di onestà intellettuale

Non mettiamo assolutamente in dubbio l’onestà intellettuale dei due sindaci. Tuttavia il sindaco di Gallicchio, dovrebbe spiegarci per quale ragione acquista un terreno edificabile di proprietà del Comune di cui egli è primo amministratore. E dovrebbe anche spiegarci per quale ragione si autonomina, con decorrenza dal 1° ottobre al 31 ottobre, responsabile dell’area tecnica.  E perché nella delibera di alienazione del terreno a firmare il parere favorevole per la regolarità tecnica è il responsabile già sostituito dal sindaco.

C’è o non c’è il conflitto di interesse?

L’assegnazione a se stesso dell’incarico di Responsabile dell’Area Tecnica per il periodo che va dall’1 al 31 ottobre 2022 a noi appare quantomeno curiosa, poiché coinciderebbe con la fase in cui, probabilmente, vengono effettuati gli adempimenti tecnici per completare la procedura di trasferimento del terreno a favore del sindaco e della sorella.

Ecco dunque che, a fronte della temporanea assenza di figure di categoria D tra le risorse comunali, la decisione di attribuirsi l’incarico di Responsabile provvisorio dell’Area Tecnica assume una veste ancora più discutibile dal punto di vista sia dell’opportunità politica, sia dal punto di vista del rispetto dei principi di corretta amministrazione. Ci risulta che la norma prevede la possibilità di assegnare tale incarico sia a personale esterno, sia a figure di categoria C presenti all’interno dell’organico comunale.

D’altronde, leggendo in connessione la Delibera di alienazione e il Decreto di autonomina emerge immediatamente un’altra curiosità: il Decreto di autonomina che assegna al Sindaco l’incarico di Responsabile dell’Area Tecnica è del 12 ottobre 2022 ma la decorrenza è dall’1 al 30 ottobre ma il parere di regolarità tecnica della Delibera di alienazione del terreno del 3 ottobre 2022 non poteva essere sottoscritto dal precedente Responsabile, ma doveva essere sottoscritto dal Sindaco. Ovviamente Pandolfi non poteva. E gli altri responsabili di quella delibera di alienazione hanno qualcosa da dire? Si configura o no un conflitto di interesse?

Ma che ci deve fare il sindaco con quel terreno?

Il terreno si trova in zona via Madonna delle Grazie, su suolo comunale classificato ex relitto stradale identificato al catasto foglio n. 20 particelle 478/479/480, praticamente in prossimità dell’abitazione di residenza del sindaco. Comprato al prezzo di 825 euro ossia a 25 euro al metro per 36 mq complessivi. Che ci deve fare il sindaco con quel pezzo di terra? O magari che cosa abbia già fatto? Non vorremmo che parte della sua abitazione privata insista già su quel terreno. Siamo in presenza di un abuso edilizio? Domandiamo. Intanto aspettiamo che si concluda la procedura di trasferimento della proprietà poiché manca ancora l’atto pubblico di compravendita. Si andrà fino in fondo? Qualcuno approfondirà la faccenda? Noi facciamo solo domande e abbiamo l’ambizione di ottenere risposte, possibilmente plausibili. In questo caso, tra le altre, una domanda è fondamentale: perché il sindaco di Gallicchio compra un terreno di proprietà del Comuni di cui egli è il principale amministratore?