Banca Popolare di Bari. Figli e figliastri nel Piano Incentivi, i sindacati: inaccettabile

6 ottobre 2022 | 18:05
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Banca Popolare di Bari. Figli e figliastri nel Piano Incentivi, i sindacati: inaccettabile

Scontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il Consiglio di amministrazione dell’azienda di credito

“Dal punto di vista reddituale, il primo semestre 2022 si è chiuso con una perdita netta di 14,85 milioni di euro a fronte della perdita netta di 101,08 milioni di euro del primo semestre del 2021 (-85,3%).” Lo scrive in una nota il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bari, a margine dell’approvazione del Bilancio Semestrale Abbreviato al 30 giugno 2022 avvenuta il 22 settembre scorso.

Un risultato significativo, ma che non dovrebbe autorizzare la “pazza gioia”. E già, perché nello stesso mese di settembre il Consiglio di amministrazione approva un Piano incentivante che prevede meccanismi premianti per i responsabili di Area e altri dirigenti.

Si prevedono dunque altri costi a potenziale beneficio però solo di alcuni. Il Piano incentivante, infatti, esclude tutti gli altri dipendenti che in un’azienda di credito, ancora in difficoltà, probabilmente sono quelli che portano la croce addosso e sostengono con il loro lavoro il rilancio della Banca. Gli esclusi sono anche penalizzati dalle misure adottate dalla dirigenza per il risanamento dell’azienda. Insomma, tutto lascia immaginare che un Piano incentivante per alcuni potrebbe demoralizzare tutti gli altri demotivandoli. Un contro senso.

Tant’è che i sindacati di categoria con un volantino diffuso ieri, 5 ottobre, ritengono inaccettabile quel Piano. Queste le loro motivazioni: Insostenibile da un punto di vista organizzativo con la riduzione dell’orario di lavoro (R.o.l.); Divisivo tra chi impartisce direttive e chi le esegue nella Rete commerciale; Iniquo, determinando colleghi di “serie A” e colleghi di “serie B”; Discriminante perché non applicabile alla totalità della platea dei lavoratori della banca; Lesivo della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici avuto riguardo al contesto in cui si sviluppa il piano;  Contraddittorio per la coesistenza di elargizioni di risorse economiche (a diverso titolo per pochi) in costanza di penalizzazione retributive (per tutti) e, non per ultimo, in presenza di dati di bilancio attualmente non ancora sostenibili;  Irrealizzabile negli obiettivi per tutto quanto sopraesposto, al di là di ogni ragionevole dubbio e di ogni fantomatica condizione “cancello”;  Inadeguato al recupero motivazionale dei lavoratori e distruttivo del “concetto di squadra” tanto invocato dai vertici. Ricordiamo – concludono i sindacati – che la sottoscrizione del Piano non comporta assunzioni di responsabilità circa il raggiungimento o meno del budget assegnato.Clicca qui per leggere il comunicato dei sindacati