Tempa Rossa, le grandi manovre sugli appalti in vista delle elezioni
Contratti in scadenza rinnovati, contratti in corso appaltati: scombinate le carte in tavola. A Viggiano la faccenda non cambia
Le gare di appalto di Total a Tempa Rossa, sono sempre un “mistero privato”. Impossibile rintracciare la documentazione da qualche parte. Se vuoi dare un’occhiata al capitolato e agli altri documenti, anche solo per curiosità, inutile scavare nel web o sui siti della multinazionale. Tuttavia alcune informazioni sono ricavabili dalla lettura di certe dinamiche sul territorio, dalle parole e dai silenzi di piccoli protagonisti della partita. Un viaggetto nel corso del clou della campagna elettorale ci offre la possibilità di fare alcune ipotesi sulle manovre che caratterizzano la competizione tra candidati nel gioco degli appalti Total. Ipotizziamo almeno due giocatori in campo politico: qualcuno del Pd, qualcuno di Azione-Iv. Alcuni dirigenti del Centro Olio di Tempa Rossa, danno le carte. Decidono di mettere a gara un contratto non ancora scaduto, per favorire le clientele di Tizio, oppure decidono di includere in un appalto, destinato ad alcuni favoriti, lavori già affidati ad altre aziende non gradite. Decidono di rinnovare contratti già scaduti con le ditte gradite a Caio e di appaltare lavori ancora in corso, con scadenza di contratto a uno o due anni, per sottarli alle ditte sgradite a Tizio. Decidono di non rinnovare contratti rinnovabili per favorire l’azienda di Pinco Pallo. Decidono all’improvviso di aggiungere risorse per l’incremento delle attività a una ditta che con i suoi dipendenti garantisce voti a Sempronio. Qualcuno ordina di ostacolare l’operatività di un’azienda per metterla in cattiva luce sul piano tecnico e professionale, ma di agevolare l’altra, indipendentemente da chi fa bene o male i lavori affidati.
Il giro grosso, come al solito riguarda i noti “imprenditori” delle note aziende che nella partita vincono tutto, o quasi, il banco. Gira e rigira, a parte qualche dittarella che si accontenta di piccoli lavori di manutenzione esterna, ma che può garantire almeno un centinaio di voti (tutto fa brodo), i giocatori di spessore, quando si tratta di milioni di euro, sono sempre loro: Dandrea, Donnoli, GDM, Rendelin Carone, Semataf, Criscuolo, tanto per fare alcuni esempi.
Nel corso di questo viaggetto, rinforziamo l’ipotesi già formulata il 2 settembre scorso: Voti e appalti, assunzioni e fatturati, imprese e politica di questi tempi si muovono all’unisono. La sintesi della nostra interpretazione è che qualche dirigente Total potrebbe avere “stretti contatti” con alcune imprese che a loro volta potrebbero avere legami particolari con alcuni politici oggi candidati. Negli ultimi giorni, la lotta si è fatta più dura: da una parte la torta di decine di milioni di euro di lavori, dall’altra migliaia di voti che possono garantire l’elezione di Tizio o Caio o Sempronio o di tutti e tre. Siamo pronti a scommettere che l’appalto per i lavori elettro-strumentali e altro, sarà aggiudicata al Gruppo Dandrea e alla Rendelin srl di Cercola (Na). Le stesse dinamiche le riscontriamo intorno al Centro Olio Eni di Viggiano: qui ipotizziamo il vincitore dell’appalto per il trasporto e smaltimento delle acque reflue: Criscuolo e Arleo.