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Operaio Stellantis: “Illuminate l’ingresso B, la notte rischiamo la vita”

27 settembre 2022 | 10:31
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L’appello di un lavoratore, che ci ha girato un breve video, sull’entrata ‘al buio’ degli operai in fabbrica, ieri sera, a S. Nicola di Melfi

Sono le 21:30 di ieri sera. Come si vede dal breve video che ci ha girato un lavoratore Stellantis, gli operai scendono dal pullman per entrare in fabbrica per il turno di notte. Scendono al buio. Ad illuminare, si fa per dire, il loro cammino verso l’ingresso B dello stabilimento, ci sono i fari di alcune auto di altri operai che si trovano lì. “Neanche la morte di una nostra collega, Rossella, è riuscita a cambiare le cose”, è lo sfogo del lavoratore che ci ha girato il video. “Qui ormai è così da una settimana, all’ingresso b al turno di notte siamo in tanti, è pericoloso sia in entrata che all’uscita, con le prime luci dell’alba.

Ma tanto non gliene frega a nessuno, siamo operai, no?”, conclude, amareggiato il lavoratore. A cui chiediamo altre delucidazioni, ma lui taglia corto: “Scusate ma tra pochi minuti entriamo in fabbrica, non posso concedervi altro tempo, ma soprattutto devo stare anche attento alla strada che mi porta all’ingresso, visto che l’illuminazione principale è spenta, non posso permettermi distrazioni”.

Un ingresso al buio, il suo, come quello di tanti altri colleghi e colleghe. Solo la settimana scorsa, lo ricordiamo, era stata la Uilma informare il prefetto della scarsa se non assente illuminazione in alcuni tratti della zona industriale di Melfi. Il motivo del ‘buio’ a S. Nicola dipenderebbe, a quanto si apprende, dal passaggio di consegne del tratto tra Asi, (consorzio industriale) e Apibas, la nuova creatura nata con legge regionale sulle ceneri della stessa Asi. Proprio il passaggio tra la vecchia e la nuova creatura ‘industriale’ sarebbe alla base del ‘buio a S. Nicola. E se le cose stanno davvero così, la vicenda diventa sempre più inquietante e merita un intervento più che urgente. A meno di non vedere le solite presenze istituzionali solo a danno fatto, dopo eventuali altre ‘vittime’ sulla strada, come già accaduto a fine dicembre dello scorso anno, quando a perdere la vita fu la lavoratrice Rossella Mastromartino, che operava in un’azienda dell’Indotto. Allora si udirono le rassicurazioni degli Enti preposti, compresa la Regione. Ma a distanza di soli 9 mesi è di nuovo buio pesto. Un buio che grida sempre più allo scandalo!