Lo sconforto di un cittadino: “restituisco la tessera elettorale”
Lui è un ex carabiniere, la sua famiglia è titolare dell’unico e ultimo negozio di generi alimentari rimasto nel piccolo paese di Cirigliano: “ci costringono a chiudere”
Cirigliano è un piccolo paese di poche centinaia di anime in Provincia di Matera. L’unica attività di vendita alimentari e tabacchi rischia di chiudere, un altro colpo all’inesorabile spopolamento. Cerchiamo di capire che cosa è accaduto e che cosa sta accadendo a Marco Delorenzo, 56 anni, ex carabiniere e a sua moglie titolare del negozio.
Delorenzo è stato consigliere e capo gruppo di opposizione in consiglio comunale, denunciando, sia in assemblea sia alle autorità governative e giudiziarie, episodi da lui ritenuti di “mala amministrazione”, di abusi e irregolarità nella gestione della cosa pubblica. Per queste ragioni lui e la sua famiglia sarebbero vittime di ostilità create ad arte dalla maggioranza e dal sindaco che amministrano il paese.
Lo ribadisce in una lettera del 22 agosto 2022 indirizzata al ministro degli Interni, al presidente della Repubblica, al Prefetto e alla Dda di Potenza. In seguito alle mie segnalazioni, scrive Delorenzo, abbiamo subito una vera e propria persecuzione da parte dell’Amministrazione comunale e delle forze dell’ordine della zona con continui controlli. “Hanno permesso – scrive – la vendita di pane e altri alimenti “porta a porta”, di dubbia provenienza, ancora oggi in atto, con un aumento del fenomeno in modo provocatorio con furgoni e autovetture davanti al nostro negozio. “Pesantemente umiliati, offesi e danneggiati da una concorrenza sleale avallata dalla vigente amministrazione”. Insomma, precisa Delorenzo, “l’unica attività per la vendita di generi di prima necessità del paese, pubblicamente riconosciuta e periodicamente controllata dalla Guardia di Finanza, dai Nas, dall’Asl, dalla polizia locale, entro la fine di settembre sarà costretta a chiudere”. Abbandonato e senza risposta alcuna alle mie sollecitazioni da parte dello Stato, protesterò rinunciando al mio diritto al voto: restituirò la mia tessera elettorale.
Il 56enne e la sua famiglia sembrano decisi a chiudere il negozio. Nei giorni successivi alla lettera del 22 agosto, un funzionario della Prefettura di Matera avrebbe chiesto chiarimenti a Delorenzo, impegnandosi ad approfondire la questione atteso che negli uffici prefettizi ci sarebbe già un corposo fascicolo con tutte le segnalazioni inviate negli ultimi anni.