Lavoro, rinnovato il contratto aziendale alla Siderpotenza

19 settembre 2022 | 17:42
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Lavoro, rinnovato il contratto aziendale alla Siderpotenza

Fim, Fiom e Uilm: “Un contratto che “non lascia indietro nessuno”, anche attraverso il Fondo Solidale”

Di seguito il comunicato stampa di Fim, Fiom e Uilm sulla Siderpotenza.

Nelle giornate del 14, 15 e 16 settembre si sono tenute le assemblee all’interno della Siderpotenza, azienda siderurgica dell’area industriale di Potenza; assemblee convocate a seguito della sottoscrizione dell’ipotesi di accordo relativa al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, “fermo al 2006”.

Le assemblee, molto partecipate dai lavoratori, hanno visto un confronto su ciascuna parte dell’ipotesi di accordo ed il 96,4% dei lavoratori si sono espressi favorevolmente approvando l’ipotesi stessa sottoscritta da Fim Fiom e Uilm, unitamente alla Rsu, che sicuramente consentirà ai lavoratori lucani una crescita in termini economici, normativi e professionali.

Un contratto “al passo con i tempi” che pone al centro le esigenze dei lavoratori, a partire dal nuovo percorso di crescita professionale che si intreccerà anche con piani formativi necessari per far accrescere le competenze dei lavoratori, anche alla luce dei nuovi futuri investimenti e dunque della relativa innovazione.

Un contratto che “non lascia indietro nessuno”, anche attraverso il Fondo Solidale, che vedrà una compartecipazione, nella sua esigibilità, tra azienda e lavoratori, e l’attenzione, anche normativa ed economica, per chi, affetto da lunghe patologie, è costretto semmai a lunghi periodi di malattia e che troverà in questo contratto una risposta non solo nella conservazione del posto di lavoro ma anche nella erogazione del Premio di Risultato.

Una forte connotazione normativa e sociale che si accresce anche attraverso il piano integrativo di Metasalute A e la welfarizzazione del Premio di Risultato, volontario, con una ulteriore percentuale a favore dei lavoratori del 10%.

Un contratto che guarda al territorio, anche ai nuovi servizi, bisogni che dovranno essere corrispondenti alle nostre comunità e non semplicemente calati da piattaforme aziendali costruite altrove.

Un contratto che guarda al futuro, agli investimenti sia in termini di sicurezza ma anche di strategicità del sito lucano, anche attraverso l’esigibilità di una vera staffetta generazionale che, a partire da gennaio 2023, garantirà l’equilibrio occupazionale, ovvero la possibilità di fuoriuscite anticipate “per la giusta pensione” attraverso non solo un incentivo economico ma anche e soprattutto invarianza contributiva che garantirà a costoro la completa valorizzazione dei contributi ai fini pensionistici.

Un equilibrio garantito da future nuove assunzioni giovani, che vedranno nei colleghi “più anziani” i loro mentors o tutors ai quali verrà riconosciuta la professionalità anche in termini economici.

Un contratto dunque che guarda al futuro attraverso le giuste flessibilità, che tiene conto dei disastri legati al costo energetico, alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e del relativo costo, e all’aumento indiscriminato di “ogni cosa”.

Un contratto che viene rinnovato dunque in un periodo complicato, difficile, ma nonostante ciò, attraverso un confronto lungo ed a volte complesso, si è giunti ad una intesa che siamo convinti porterà valore aggiunto a tutti i lavoratori della Siderpotenza.

Valore professionale, sociale, ma anche economico, con il consolidamento e la cresciuta di istituti fondamentali a partire dal PDR, all’incremento della voce cottimo, alla istituzione di una nuova e vera quattordicesima mensilità, all’incremento del buono pasto, all’istituzione di incentivi per i turni di sabato e domenica, all’incremento del valore montante complessivo delle maggiorazioni.

Un contratto che sì guarda al futuro ma capace anche di consolidare il passato e i suoi elementi economici fondamentali per i nostri lavoratori.

Un contratto dunque che pone i lavoratori di Siderpotenza in una condizione virtuosa e ciò sicuramente sarà fondamentale per la strategicità del sito lucano che alloca ad oggi circa 280 lavoratori senza dimenticare il suo indotto.