Donato Linzalata e i pittori del mito, in mostra a Genzano di Lucania
Dal 17 settembre al 2 ottobre l’esposizione nel Castello di Monteserico
Si inaugura il 17 settembre 2022 alle 17.00 nel Castello di Monteserico a Genzano di Lucania – la quarta tappa di “404. Programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation”, curato da Donato Faruolo. L’iniziativa rappresenta l’avvio della fase attuativa di un complesso impianto progettuale denominato “ABCD” e finanziato nell’ambito dei Piani integrati della Cultura – Regione Basilicata 2022.
ABCD è l’acronimo di “Alto Bradano contemporary district”, un nuovo distretto che coinvolge i comuni di Genzano di Lucania, Banzi e Palazzo San Gervasio nella logica della contiguità territoriale. Ha l’obiettivo, fra gli altri, di restituire al contemporaneo il patrimonio esistente in una forma integrata, così da offrire al territorio gli strumenti per la realizzazione di attività che possano tornare prima di tutto a beneficio della pubblica fruibilità, a garanzia dei presidi della qualità della vita dei residenti, e conseguentemente quale richiamo di interesse nazionale e internazionale, adoperando una formulazione inedita in grado di garantire ampia offerta e presidio costante.
“Al monte della seta. Donato Linzalata e i pittori del mito” convoca intorno alla figura del Maestro Linzalata, da poco scomparso, molti dei più importanti pittori del secondo Novecento lucano (e non solo). Non certo in chiave banalmente e frettolosamente commemorativa, né tantomeno con toni epigrafici, né per consentirsi la freddezza e la lucidità analitica di uno sguardo retrospettivo, ma attingendo a quello che questi artisti erano soliti fare: riunirsi in una sorta di convivio in cerca di un senso di verità condiviso. Il dispositivo del convivio è un elemento chiave in questa incursione in una storia che scorre. Donato Linzalata e i pittori del mito erano soliti radunarsi infinite volte, in configurazioni diverse, intorno a un tavolo: a casa di uno di loro o in una taverna, a seguito dell’inaugurazione di una mostra a cui qualcuno di loro aveva partecipato o che semplicemente avevano visitato insieme. Con lo stesso spirito si incontrano a Monteserico Giovanni Cafarelli, Dario Carmentano, Salvatore Comminiello, Gerardo Cosenza, Nicola Filazzola, Luigi Guerricchio, Pino Lauria, Felice Lovisco, Antonio Masini, Arcangelo Moles, Pino Miriello, Pino Oliva, Nino Tricarico, che qui ricostituiscono gran parte del contesto culturale e relazionale in cui Donato Linzalata operava. A quel tavolo, come oggi, si consuma ogni volta la sottile liturgia della comunità artistica lucana: comporta riconoscersi, contarsi, tradirsi, misurarsi, scontrarsi, riconciliarsi per mezzo di qualcosa che al fondo li accomuna tutti, cioè il fatto di trovarsi, da appartenenti a una cultura frugale e allo stesso tempo oscuramente pragmatica e trascendentale, impegnati in una pratica che appare (ed è) imprescindibile, ma che è passibile di essere valutata non solo come superflua, ma perfino come nociva a uno spirito di economia di quelle energie che la comunità impone vengano spese per le urgenze della sussistenza.
Per chiarezza, efficacia, concisione, per venire incontro a questa idea non documentale ma di arte in pieno esercizio, il curatore della mostra, Donato Faruolo, ha scelto di rappresentare il lavoro di Donato Linzalata solo attraverso le sculture, parte preponderante del suo lavoro, pur essendo egli anche pittore e incisore; e di testimoniare il lavoro degli altri attraverso opere pittoriche o comunque per lo più bidimensionali, pur essendo molti di loro, in quota minore, anche scultori.
La mostra Al monte della seta, titolo derivato dall’etimologia mitica di Monteserico, si articolerà in diversi ambienti del castello. Nelle due sale principali al piano di ingresso, due grandi agglomerati scultorei prendono aria nello spazio configurandosi più come installazioni che come allestimenti enciclopedici; diverse altre sue sculture, a testimoniare fogge, tempi e modi diversi di operare, sono invece sparse per le altre sale in dialogo con le opere pittoriche degli artisti convenuti, o con brani particolari del castello.
L’opuscolo della mostra, oltre ai testi del Presidente della Fondazione Aniello Ertico, e del curatore Donato Faruolo, è corredato da un prezioso testo storico di Rino Cardone.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00, tranne il lunedì.
L’iniziativa è finanziata dai Comuni di Genzano di Lucania, Banzi e Palazzo San Gervasio ai sensi dell’Avviso pubblico “PIC – Piani integrati della Cultura 2022” della Regione Basilicata, ed è realizzata con la collaborazione dell’Associazione nazionale Sociologi italiani, la famiglia Linzalata / Amendola e la Pro Loco di Genzano di Lucania. L’evento beneficia inoltre del patrocinio di Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
404 – Programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation è il format a cura Donato Faruolo di cui la Fondazione ha voluto dotarsi per ripristinare i collegamenti interrotti tra i più avanzati ritrovati dell’arte del presente e il dibattito sui territori. Una vera azione di presidio culturale che persegue la finalità di riconnettere l’arte alle proprie prerogative di elaborazione, coltivando le divergenze del periferico e dell’eccentrico, anche e non solo geografico ed economico.