Mafia, sequestro di beni a presunti affiliati a “clan Muto”: operazione della Dda di Potenza e Questura di Salerno

9 agosto 2022 | 11:46
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Mafia, sequestro di beni a presunti affiliati a “clan Muto”: operazione della Dda di Potenza e Questura di Salerno
Tribunale Potenza

Sequestri eseguiti a Sala Consilina, Centola e Roma

La sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Potenza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lucano ha disposto il sequestro di un’impresa commerciale e otto unità immobiliari, per un valore di un milione di euro, nei confronti di Vito e Antonio Gallo, rispettivamente classe 1956 e 1980 a cui è stato altresì notificato l’obbligo obbligo di soggiorno nel comune di residenza, commisurata in tre anni nei confronti del primo e due anni nei confronti del secondo. Le misure sono state eseguite nella mattinata di ieri, 8 agosto, dal personale della Divisione Polizia Anticrimine — Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Salerno e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno.

Sulla base degli elementi probatori raccolti dalla Polizia di Stato, a carico di Vito Gallo, già condannato nell’anno 2019, dal Tribunale di Paola alla pena di 26 anni di reclusione per i delitti di tentata estorsione e associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti e con precedenti penali per i reati di rapina, ricettazione e spendita di banconote false-sono stati ritenuti sussistenti gravi indizi di appartenenza alla cosca calabrese nota come “clan Muto”, con base operativa e strategica in provincia di Catanzaro. Nella medesima indagine per traffico di sostanze stupefacenti è risultato coinvolto anche Cono Gallo e, quindi ritenuto, connotato, ai sensi delle disposizioni del codice antimafia, da profili di pericolosità sociale qualificata.

Gli accertamenti patrimoniali condotti dalle Fiamme Gialle salernitane hanno poi consentito di rilevare in capo ai due la titolarità di un cospicuo patrimonio, schermato anche attraverso la formale intestazione di beni immobili ai propri familiari, e la conduzione di un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Pertanto ritenuti sussistenti dal Tribunale di Potenza i presupposti soggettivi e oggettivi in capo ai proposti sono stati sottoposti a vincolo cautelare quattro fabbricati siti nel comune di Centola (Salerno), Sala Consilina e Roma, l’intera proprietà di quattro distinti terreni siti nel comune di Sala Consilina ed i beni aziendali riconducibili ad un’attività commerciale di bar.