Ricettazione di barattoli di pomodoro, carabinieri di Melfi arrestano due persone

22 agosto 2022 | 10:00
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Ricettazione di barattoli di pomodoro, carabinieri di Melfi arrestano due persone

L’operazione lampo ha permesso ai militari di ritrovare la merce a Cerignola

A Cerignola, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi, con l’ausilio dei militari della locale Compagnia, hanno arrestato in flagranza di reato due persone gravemente indiziate di appropriazione indebita e ricettazione di prodotti alimentari consumati in danno di un imprenditore melfitano. L’operazione lampo dei Carabinieri ha avuto il suo epilogo nel volgere di poco più di 24 ore,  questo il tempo trascorso dal momento in cui l’imprenditore interessato ha informato i Carabinieri del fatto che nella sua azienda si era registrato l’ammanco di numerosi bancali di barattoli contenenti pomodoro che dovevano essere trasportati dall’impresa produttrice, con sede a Foggia, nello stabilimento di stoccaggio nella zona industriale di San Nicola di Melfi. Il trasporto della merce era stato affidato ad una ditta di Cerignola incaricata, appunto, di caricare il prodotto nel capoluogo foggiano e consegnarlo a Melfi.

I militari dell’Arma, all’esito di un accurato servizio di polizia giudiziaria predisposto tra i territori del Vulture Melfese e Foggiano, hanno sorpreso e arrestato in flagranza uno degli autisti della ditta, tra l’altro gravato da precedenti specifici, che aveva “affidato” il carico diretto a Melfi ad un’azienda cerignolana, pure operante nel settore della logistica, dove l’anziano padre del titolare di quest’ultima, pensionato, è stato colto nel mentre scaricava la merce dall’autoarticolato.

Gli accertamenti conseguenti e la perquisizione eseguita nella sede della  società individuata, hanno permesso di scoprire, regolarmente stoccati nel piazzale esterno ed all’interno di un capannone, un totale di cento pedane di barattoli in latta di pomodori, di ingente valore economico, ammontante all’incirca a 100mila euro, destinati alla vendita al pubblico ma non ancora etichettati. I bancali rinvenuti, provento del reato, dopo il riconoscimento della refurtiva, sono stati riconsegnati all’avente diritto.