La Questura di Potenza chiarisce: “Nessuna trattativa con chi inneggia alla mafia”

19 agosto 2022 | 20:27
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La Questura di Potenza chiarisce: “Nessuna trattativa con chi inneggia alla mafia”
La Questura di Potenza

Emergono ulteriori dettagli sull’esibizione del neomelodico Daniele De Martino a Savoia di Lucania: “Si poteva e si doveva annullare”

“La Questura di Potenza ha fatto tutto quello che era nelle sue funzioni affinché De Martino non salisse su quel palco. Ci abbiamo lavorato per oltre un mese”.  Da un incontro richiestoci dalla Questura, dopo il nostro articolo di ieri, emergono ulteriori dettagli sul concerto del neomelodico che inneggia alla mafia, a Savoia di Lucania, in occasione della festa per il santo patrono San Rocco. A spiegarci come sono andate le cose il Questore Vicario, Rosa La Franca, presente agli incontri che si sono svolti sulla vicenda.

“La Questura- spiega la dottoressa La Franca-, non ha partecipato ad alcuna riunione per stabilire la scaletta dei brani che il cantante avrebbe dovuto eseguire. Noi non trattiamo e non scendiamo a compromessi con uno così. Quello che abbiamo fatto è stato lavorare per informare dettagliatamente organizzatori e sindaca sullo “spessore” culturale di quel cantante e sul perché non sarebbe stato opportuno che si esibisse. Abbiamo espresso congiuntamente ai tavoli del Comitato di sicurezza e Ordine pubblico che fossero l’Amministrazione e il Comitato organizzatore a bloccare l’evento. Come Digos abbiamo fatto la scheda di Daniele De Martino, abbiamo riportato vita, morte e miracoli, per far capire al comitato organizzatore e all’Amministrazione chi fosse.”

“Abbiamo lavorato per oltre un mese e mezzo-aggiunge il Vicario del Questore- per comprendere quale percorso avesse portato a questa scelta. Abbiamo fatto anche gli avvocati, compito che non spettava a noi, quando, visionando il contratto ci siamo resi conto che conteneva un’evidente clausola vessatoria che obbligava il comitato, in caso di qualsiasi impedimento, a pagare comunque i 12 mila euro per l’esibizione. Il contratto con una clausola del genere, tra l’altro mancante della sottoscrizione, poteva essere annullato. Perché non è stato fatto?” Ce lo chiediamo anche noi.  “Ma, sia chiaro, la Questura non ha mandato un solo uomo in piazza quella sera. Era prevista la presenza di quattro carabinieri e così è stato”.

“Il 12 agosto in occasione della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, -aggiunge ancora -dopo che avevamo espresso congiuntamente parere contrario all’esibizione, ci eravamo lasciati con la convinzione che il concerto sarebbe stato annullato. Il 16 mattina, siamo stati avvisati che al contrario il concerto si sarebbe svolto regolarmente perché, ci è stato detto: “abbiamo pressioni dalla popolazione che vuole quel cantante”. A quel punto altro non abbiamo potuto fare che prenderne atto nonostante all’ultima riunione ci fossimo salutati convinti che il concerto non si sarebbe tenuto. Le condizioni per farlo c’erano. Perfino il vescovo, attraverso il suo segretario, nella riunione del 12 agosto, aveva assicurato che la Chiesa avrebbe aiutato il comitato a pagare il cantante pur di non farlo esibire. Ma neanche questo è bastato.”

Se pure usando il condizionale avevamo scritto che la Questura aveva preso parte all’incontro per l’eliminazione di alcuni brani dalla scaletta che il cantante avrebbe dovuto eseguire a Savoia di Lucania. Dopo il nostro incontro e i chiarimenti che ci sono stati forniti riteniamo dunque doveroso porgere le nostre scuse alla Questura di Potenza per quanto da noi riportato ieri sulla base di numerose dichiarazioni raccolte sul posto. E, riteniamo ancora più doveroso, avendone colto la profonda amarezza, di porgere le nostre scuse alla dottoressa La Franca, una donna delle istituzioni in prima linea nella lotta alla mafia che ha visto con i suoi occhi cosa significhi morire per mano di cosa nostra.