Arpab, Fials chiede stabilizzazione dei precari
Il sindacato chiede un tavolo di confronto per la nuova definizione del piano triennale del fabbisogno del personale
Di seguito il comunicato della Fials che chiede la stabilizzazione dei precari dell’Arpab.
“La Fials lucana e di Potenza chiedono la stabilizzazione del personale precario Arpab. La richiesta è avanzata dalla segretaria regionale Luciana Bellitti e dal segretario provinciale Giuseppe Costanzo in una nota inviata al direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno, al presidente Bardi, all’assessore all’ambiente Latronico, alla direzione generale dell’assessorato.
Per la segretaria regionale e provinciale della Fials dopo numerosi anni di precariato, preceduti per molti dipendenti Arpab da lunghi periodi di missione attraverso agenzie di somministrazione, la professionalità acquisita è riconosciuta da tutti. La stragrande maggioranza dei precari ricopre ruoli fondamentali e non sostituibili per garantire la continuità dei servizi. Ma l’Agenzia non ha ancora proceduto alla stabilizzazioni dei precari che hanno già maturato il diritto o lo faranno entro il 31 dicembre 2023, data ultima fissata per le stabilizzazioni.
Uno specifico provvedimento di stabilizzazione del 9 agosto scorso – sottolineano Bellitti e Costanzo – dimostra l’urgenza anche per l’Azienda di avviare la procedura mentre un prolungato ritardo danneggerebbe non solo i lavoratori ma la stessa Arpab. Del resto molte agenzie regionali per l’ambiente hanno avviato questo percorso.
La Fials chiede perciò l’indizione di un tavolo di confronto per la nuova definizione del piano triennale del fabbisogno del personale”, un atto che è propedeutico alla stabilizzazione, “e che rappresenta strumento di fondamentale importanza tra le attività di programmazione e per garantire il miglioramento della qualità dei servizi offerti alla collettività”. Si potrà così “procedere urgentemente alla pianificazione di un percorso di stabilizzazione e di iniziative per la salvaguardia dei precari in possesso dei requisiti richiesti dalla legge Maida prima che scadano i contratti a termine in corso.