Mancano solo gli ex voto per Santo Mario Draghi
Mi sorge il dubbio che gli italiani siano al fondo meglio di Letta e dei loro sindaci e che pensino che le sorti di un grande paese come l’Italia non possano dipendere dai capricci di un uomo solo al comando, Draghi, e che di tutto questo implorare un poco si vergognano. Manco fosse Schettino!
Fa caldo, torrido, che brucia il respiro e anche le sinapsi soffrono. Epoca di campagna acquisti e petizioni.
Mancano solo gli ex voto per Santo Mario che di discutere con i rappresentanti del popolo liberamente eletti con questo caldo troppa voglia non ha e quindi ciao core, lasciando il popolo sgomento.
Già perché a un grande come lui tutta questa schifezza di discutere, mediare e fare sintesi tra diverse istanze pare proprio una volgarità. Infatti si chiama democrazia e non tecnocrazia o aristocrazia o plutocrazia, ambiti a lui più consoni.
Ne soffre specialmente il PD che al momento si trova sprovvisto di pensiero politico, programmi e che ha affidato presente, passato e futuro da 20 anni al superamento della nottata: una dopo l’altra.
Poi con questo caldo affrontare le elezioni e costruire un programma elettorale credibile proprio non può farcela, di sinistra poi! Al momento ha pronti solo i primi tre punti: al primo c’è votare PD perché lo chiede l’Europa, al secondo votare PD perché lo chiede la NATO, al terzo votare PD perché lo chiedono i mercati.
Tutti ottimi motivi per spingere le persone a rimanere a casa perché comunque vada a governare devono essere sempre loro e di quello che ci chiedono gli altri ci frega il giusto. In realtà forse neanche questo basterà perché lo spread ha premiato più Conte che Draghi e non vedo i cosacchi al Colosseo o le panzer division al Duomo.
Infatti sto monitorando giornalmente il NYT e dal voto al senato, Draghi e le sorti del Bel Paese sono scomparse dalla prima pagina, e anche dalle rimanenti.
Occorre guadagnare tempo. E quindi parte la campagna acquisti del PD tra i deputati del M5S, veri trascinatori di folle e con ampio bacino elettorale al seguito che sicuramente porteranno in dote alle prossime elezioni. Parlo, per esempio, di tal Davide Crippa che tra parenti e affini alle urne il suo voto, almeno credo, lo porterà. Nel mentre quanti Crippa servono per convincere San Mario a tornare sui suoi passi per continuare questo strazio di governo?
Meglio andare sul sicuro. Allora mobilitazione di sindaci e di associazione di categoria e anche di condomini di area per firmare appelli per convincere la nuova divinità a desistere dagli insani propositi, perdonare quegli scellerati del M5S e di Conte che gli hanno chiesto, in fondo, solo un minimo di rispetto.
Se non basterà partiranno pellegrinaggi per Lourdes e Medjugore, i primi con treni speciali i secondi, più popolari, con autobus e vendita di batterie di pentole e lotterie. Edicole votive sono in approntamento e voci di miracoli iniziano a diffonderle al Corriere, Repubblica, la Rai e La7, dove Concita si presenta ormai tutte le sere con la velina in testa e il rosario tra le mani.
Ma prima o poi si voterà e, distrutto il M5S e il suo leader Conte con quale alleanza Letta cercherà di vincere le elezioni e contrastare tale Giorgia Meloni? Nel mentre il quarto punto del programma è pronto: votare PD se no vince Giorgia. Basterà?
Tra Di Maio e Crippa si porterà dietro un bel tot di deputati e senatori, diciamo 90 e sono già 90 voti e poi? Già perché da quelle parti alle elezioni uno vale uno, ossia un deputato un voto, il suo.
A sollecitare il popolo ha delegato Renzi con una accorata petizione che dopo tre giorni di propaganda a reti unificate ha raggiunto ben 98mila e passa firme.
Poche o tante? Più di sicuro delle 80.521 raccolte per la salvaguardia del cervo sardo, ma meno delle 682.088 raccolte per l’abolizione dell’IVA al 22% sugli assorbenti.
Non vorrei apparire irriverente ma pare che agli italiani freghi molto più degli assorbenti che di far desistere Draghi dall’abbandono della nave. Però più della sorte dei cervi in Sardegna.
Mi sorge il dubbio che gli italiani siano al fondo meglio di Letta e dei loro sindaci e che pensino che le sorti di un grande paese come l’Italia non possano dipendere dai capricci di un uomo solo al comando, Draghi, e che di tutto questo implorare un poco si vergognano. Manco fosse Schettino!