Indotto a rischio: “Ormai Stellantis vuole produrre tutto da sé”
L’indotto potrebbe essere smantellato. La linea nella fabbrica diventa un’officina. Più sporca. Gli operai costretti a fare anche mansioni a loro non destinate. In futuro anche pulizia dei bagni e del verde esterno”
Sciopero riuscito “al 100%”, è stato detto, venerdì scorso, davanti all’agitazione dei lavoratori della Logistica, Indotto, a S. Nicola di Melfi. E probabilmente le proteste proseguiranno a oltranza anche nella prossima settimana, dal momento che tanti lavoratori rivendicano diritti e paventano incertezza sul loro futuro nel polo dell’Automotive. Ma proprio venerdi, mentre montava lo sciopero all’Indotto, all’interno di Stellantis, a poche centinaia di metri, la produzione procedeva, seppur a rilento. “Abbiamo visto persone mai viste, forse internali, che dall’Indotto continuavano a portarci i pezzi necessari – confessa un operaio della multinazionale – Abbiamo prodotto meno auto ma le abbiamo prodotte anche venerdì. Segno che Stellantis vuole fare tutto all’interno, come negli stabilimenti francesi, come in Peugeot. E tra poco ci toccherà pulire anche i bagni e l’erba nei prati esterni”
Modello francese. Senza Indotto. A sentire queste voci, che si rincorrono ormai da mesi, le cose stanno in un modo un po’ diverso da come le raccontano le sigle sindacali. Forse sono quegli gli stessi rappresentanti sindacali (anche dell’indotto) ad essere spaventati e a non raccontare una realtà che a molti, dentro Stellantis, appare quasi un dato acquisto. “Quello che capiamo come operai è che a breve l’Indotto potrebbe sparire – spiega un operaio del Montaggio, sulla base di realtà vissute e ascoltate ormai dall’inizio della primavera – Qui Stellanti cerca di fare ciò che è stato fatto negli stabilimenti non italiani del Gruppo e che è ciò che accadeva alla Peugeot francese prima della fusione. La linea diventa un’officina. Più sporca. Gli operai costretti a fare anche mansioni a loro non destinate. In futuro anche pulizia dei bagni e dei prati esterni con tagliaerba “. Ma questa è la realtà percepita dall’interno. “Modello francese”, è l’espressione che si usa tra operai a Melfi per inquadrare il presente. E il futuro in ‘elettrico’.
“Una sola linea e tutto prodotto all’interno della fabbrica” Ed eccoci al punto. Il disegno, al di là dei proclami sindacali rassicuranti, ritrarrebbe un quadro a tinte fosche. “Da noi una linea già è stata tagliata lo scorso anno – precisa l’operaio – l’altra linea, cosiddetta di preparazione, già corre voce che servirà a fare gran parte delle attività che al momento ci vengono garantite dall’Indotto. Questo vuol dire che lo smantellamento di quelle fabbriche ‘collegate’ a Stellantis era già stato programmato in modo minuzioso da un anno”. Scenari probabili. Non sappiamo dove approderanno gli scioperi avviati la scorsa settimana. Ma una cosa appare certa, vista con gli occhi di chi lavora in Stellantis. “A noi era già chiaro il disegno. Se ci saranno esuberi prolungati, tra di noi, Stellantis proverà ad ammortizzarli non solo facendoci fare ciò che attualmente si fa all’Indotto, ma addirittura facendoci lavorare nella pulizia bagni e nella manutenzione esterna, che nulla hanno a che fare col nostro contratto”. Queste le dichiarazioni, a caldo, di chi opera in prima linea. In attesa di smentite, come sempre, non possiamo che dar voce a rumors, che finora, col senno di poi, si sono puntualmente rivelati reali. Staremo a vedere.