Siamo sopravvissuti al suicidio di un caro amico, rompiamo il tabù su depressione e salute mentale

29 giugno 2022 | 11:07
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Siamo sopravvissuti al suicidio di un caro amico, rompiamo il tabù su depressione e salute mentale
La brochure del convegno organizzato a Nemoli

L’appello dell’Associazione Riflessi di Nemoli: Osservatorio regionale può aiutare a prevenire comportamenti suicidari

“Siamo una piccola realtà nata al Lago Sirino da un gruppo di amici sopravvissuti al suicidio di un caro amico che hanno deciso di rompere il tabù e lo stigma su depressione e salute mentale”. Si presenta così l’Associazione Riflessi, promotrice di un convegno dal titolo “Rompiamo il silenzio”, che si è tenuto a Nemoli il 24 giugno scorso. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Centro risorse emotive di Lauria e con l’Osservatorio Violenza e Suicidio presieduto dal dott. Stefano Callipo.

“Un convegno nato dalla necessità e l’urgenza di parlare di suicidio e salute mentale in un’epoca così delicata-spiega in una nota l’associazione Riflessi- Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi mentali continuano a crescere con un conseguente impatto sulla salute e sui principali aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole di disturbi mentali nei bambini e negli adolescenti: la metà delle malattie mentali inizia all’età di 14 anni e tre quarti entro i 25 anni. Disagi, fragilità, autolesionismo, tentativi di suicidio sono componenti silenti ma presenti e graffianti nella nostra società.

Un momento del convegno tenutosi a NemoliAssociazione Riflessi

Da qui l’urgenza e la necessità di creare una rete di collaborazioni istituzionali, sanità pubblica e mondo privato per fare insieme “gioco sociale” attraverso servizi alla persona, governance territoriale, coesione e collaborazione comunitaria, educazione e didattica che compenetrano nel tessuto sociale, prevengono, indirizzano. Questo l’obiettivo comune dei relatori istituzionali all’apertura lavori del convegno: gli Assessori dei Comuni di Nemoli e Lauria; il vicesindaco di Rotonda; i Sindaci di Viggianello, Castelluccio Inferiore, Lagonegro; i Consiglieri di Rivello e Trecchina; la Coordinatrice dell’Ufficio di Piano Ambito Socio Territoriale Lagonegrese Pollino.

L’intervento del presidente dell’Osservatorio nazionale Violenza e suicidiAssociazione Riflessi

Creare una rete di collaborazione con un Osservatorio regionale-è questo l’appello di Riflessi- può avere inoltre un ruolo determinante nella prevenzione dei comportamenti suicidari. Il dott. Stefano Callipo è dell’avviso che “abbiamo una batteria di assessment che ci aiutano a capire quanto un soggetto possa essere a rischio suicidario. Ma lo strumento più importante è la storia clinica del paziente perché ogni persona ha una storia a sé. Sebbene esistano numerosi fattori precipitanti (il brutto voto a scuola, il fallimento di una relazione ecc.) il suicidio affonda le sue radici in più contesti. […] Quante volte crediamo che un soggetto non appartenente ad una categoria psichiatrica si suicida pensando che sia impazzito all’improvviso? In realtà spesso è soltanto una persona che non trova alcuna risorsa per gestire questo dolore mentale”.

Ecco la necessità di un approccio multidisciplinare e una percezione, una gestione e una comprensione multifattoriale e che attinga a più touch point della comunità: la scuola, le associazioni sportive, le istituzioni, la sanità pubblica. Insieme e uniti nel supporto, nella cura, nel sostegno ma soprattutto nella prevenzione del fenomeno suicidario-conclude l’associazione.

Il manifesto dell’Associazione con il ricordo dell’amico Antonio Riflessi