Pertusillo, l’appello ai pugliesi: “costituitevi parte civile nel processo per disastro ambientale”

1 giugno 2022 | 18:23
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Pertusillo, l’appello ai pugliesi: “costituitevi parte civile nel processo per disastro ambientale”
Il prelievo di pesci morti nel Pertusillo

La lettera aperta del maggiore Di Bello

Di seguito l’appello pubblico di Giuseppe Di Bello ai cittadini pugliesi a costituirsi parte civile nel processo per disastro ambientale a carico di Eni per lo sversamento di greggio.

Ciao, sono Giuseppe Di Bello, maggiore della Polizia della Provincia di Potenza, che da attivista per l’ambiente sto conducendo da circa 12 anni una “battaglia civile” contro gli inquinamenti causati dalle estrazioni petrolifere e di gas che danneggiano gli abitanti della Basilicata e delle regioni limitrofe di Puglia e Campania.

Con l’autorizzazione della “Commissione Bicamerale sul Ciclo dei Rifiuti e Reati Connessi” (cd. Commissione Ecomafie), di cui sono stato componente per tre anni, ho potuto effettuare in Basilicata nel 2017 i campionamenti delle acque inquinate della falda della Val D’Agri, del fiume Agri, dell’invaso del Pertusillo (alimentato dal fiume Agri), dei fontanini pubblici dei Comuni di Bari, Casamassima e Leverano raggiunti (come altri Comuni pugliesi) dalle canne che trasportano acqua potabile; e ho anche effettuato i campionamenti di 90 carpe giganti per analizzare le cianotossine con effetti tumorali dell’invaso del Pertusillo, avente portata di circa 155 milioni di metri cubi di acqua, di cui oltre il 60% utilizzato dagli abitanti della Puglia.

Ho collaborato con l’Istituto Superiore di Sanità e ho dato vita a 2 associazioni (Liberiamo la Basilicata e Ehpa) costituitesi parte civile nei giudizi penali ambientali celebrati in Basilicata, incluso quello (r.g.t. n.856/2020 Tribunale di Potenza – r.g.n.r. n.4542/2010 Procura di Potenza) conclusosi con la sentenza n.326/2021 che ha condannato 6 dirigenti della società Eni, ritenuta anch’essa responsabile.

Cari Pugliesi, cari Tarantini, c’è bisogno di tutti noi nel nuovo giudizio penale per “disastro ambientale” innanzi al Tribunale di Potenza (r.g.t. n.426/2022) e faccio appello soprattutto alle Associazioni e ai Comitati pugliesi di costituirsi parte civile nel detto giudizio, il cui termine scadrà alla prossima udienza del 27 giugno 2022 (ore 9,30).

Vi basti sapere che dai tombini delle acque piovane del Comune di Viggiano (sede del Centro Olio Val D’Agri – COVA di Eni e Shell) … usciva petrolio; acque piovane che confluiscono nel fiume Agri e poi nell’invaso del Pertusillo utilizzato in gran parte dai pugliesi, dai tarantini.

Visitando quei luoghi inquinati ormai da tanti anni in Basilicata, è possibile notare ancora oggi il petrolio che galleggia sulla falda acquifera e che viene aspirato da pompe elettriche sommerse posizionate da Eni-Shell.

Vi chiedo adesso di unirvi in questa battaglia per la tutela della vita e per l’affermazione della giustizia e Vi chiedo di essere in tanti e in particolare lo chiedo a voi tarantini, di cui conosco il senso della battaglia per la salute e per l’ambiente, a Voi che avete pagato un prezzo altissimo con la vita vostra e dei vostri bambini.

Quindi il 27 giugno 2022 tutti a Potenza in Tribunale per chiedere il rispetto delle acque di tutti, bene comune e fondamentale per la nostra esistenza, e per dire un deciso no all’autorizzazione ad aprire altri giacimenti petroliferi e a fare nuove perforazioni in Basilicata, perché il suo territorio è la fonte essenziale di approvvigionamento delle acque ad uso umano e potabile per milioni di abitanti delle nostre regioni. Incontriamoci tutti il 10 giugno 2022 alle ore 17,30 a Taranto in Corso Italia n.102. Giuseppe Di Bello Liberiamo la Basilicata ed Ehpa Basilicata