L’ennesima estate di sfruttamento: “fai 9 ore di lavoro e te ne pagano 6”

27 giugno 2022 | 11:42
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L’ennesima estate di sfruttamento: “fai 9 ore di lavoro e te ne pagano 6”

“Sono anni che funziona così, sia negli stabilimenti balneari sia in agricoltura. E poi si lamentano che la manodopera scarseggia. Occorrono maggiori controlli”

Ci chiamano Giovanna e Vincenzo (nomi di fantasia) abitano in un paese della Costa Jonica lucana: “vogliamo raccontarvi quello che accade da queste parti a proposito di sfruttamento dei lavoratori.” Avete documenti da mostrarci? “Si qualcosa siamo riusciti a recuperare”. Ci incontriamo a metà strada una mattina assolata di inizio estate. Allora? I due prendono subito la parola: Nessuna novità, sono anni che funziona così, sia negli stabilimenti balneari sia in agricoltura”.

Funziona così come? “Ti pago 6 ne fai 9 e non solo”.  Abbiamo avuto modo di visionare alcune buste paga e fogli di presenza e sembra che sia proprio così. Non è una novità, ma proprio per questo la situazione è diventata insostenibile. “Nessuno – dicono– ci difende”.

Giusto, ma nessuno può difendervi se non denunciate.  “Dovremmo denunciare non dico tutti, ma almeno in 10, ma molti hanno paura e dunque un solo lavoratore che prova a mettersi di traverso verrebbe isolato e pagherebbe il prezzo della disoccupazione a vita, oppure deve andare via da qui.” Parliamo di camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie e anche bagnini.

Però i controlli ci sono. “Sì, a random, ma se il lavoratore lo interroghi davanti agli altri o addirittura in presenza del datore di lavoro l’esito è scontato: tutto a posto. Basterebbero controlli più severi da parte dell’Ispettorato, magari si facciano controlli congiunti Inail/Inps”.

I documenti che abbiamo visionato parlano chiaro: ti assumono part time a 6,50 ore giorno e ti fanno lavorare tutti i giorni anche per 8-9 ore con un salario di 700/800 euro quando va bene.  “Le buste paga sono formalmente a posto, ma se il sistema regolare di calcolo fa emergere un importo che supera quello pattuito ti chiedono di restituire in contante la differenza. Alcune strutture, tipo i villaggi,  si affidano a cooperative esterne, a stento per le pulizie pagano 5 euro l’ora anche qui assunzione a 4 ore e poi lavori 5 o 6 ore. “

In agricoltura la situazione è peggiore. Se escludiamo le aziende agricole serie che rispettano il contratto di lavoro, in altre ti pagano 5 euro l’ora e le giornate non vengono versate tutte. Rammaricato Vincenzo: “lamentano la carenza di manodopera, ma se pagassero come si deve nessun lavoratore fuggirebbe dall’azienda. Sai che in alcune aziende a causa del caldo si comincia alle 3 del mattino con le lampadine in testa?”

“Le buste paga di alcune aziende meno rispettose dei contratti – continua Vincenzo – per quanto ne so, vengono elaborate dai centri servizio delle stesse organizzazioni di tutela degli agricoltori e sistemate secondo le convenienze del titolare.”

Il racconto di Giovanna e Vincenzo è confermato da alcuni documenti che abbiamo visionato. Noi non possiamo fare altro che dare voce a chi, seppure in anonimato, ha almeno avuto un briciolo di coraggio. Tuttavia dobbiamo insistere: con quei documenti andate all’Ispettorato del lavoro e denunciate.