Cava Monte Crugname, Latronico: “aspettiamo eventuali nuovi elementi dalla Soprintendenza”

16 maggio 2022 | 13:59
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Cava Monte Crugname, Latronico: “aspettiamo eventuali nuovi elementi dalla Soprintendenza”
Cosimo Latronico, assessore all'Ambiente Regione Basilicata

“L’iter autorizzativo è stato lunghissimo e in questi 5 anni sono arrivati tutti i pareri positivi dalle varie autorità”

“L’iter autorizzativo della cava del monte Crugname è stato lunghissimo e in questi 5 anni sono arrivati tutti i pareri positivi dalle varie autorità, Comune, Provincia, Asl e Soprintendenza. Non solo, ma si sono tenute in questi anni decine di commissioni sul tema. Nel rispetto delle rispettive competenze, se la Soprintendenza dovesse cambiare parere, ne terremo ovviamente conto, come è giusto che sia. Ma l’iter è stato lungo, ha attraversato varie amministrazioni di differenti colori politici e si è arrivati alla fine dell’iter autorizzativo senza alcun parere negativo. Se dovesse cambiare un parere, ne prenderemo atto e saremo conseguenti”. Lo afferma in una nota l’assessore all’Ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico che risponde, anche senza citarli, agli esponenti del Psi Basilicata che poche ore prima, nel corso di una conferenza stampa, avevano chiesto al presidente Bardi di aprire un’inchiesta sull’iter autorizzativo.

“Capisco gli interessi contrastanti in gioco e le istituzioni hanno il dovere di tenerne conto, ma dopo cinque anni l’iter doveva essere terminato, anche per dare certezza del diritto a chi vuole investire, come ha sottolineato il Presidente di Confindustria Basilicata. Anche perché – lo ribadisco – in questi cinque anni alla Regione Basilicata, sotto due diverse amministrazioni, mai è arrivato un parere negativo.

Il paradosso è che ci sono polemiche perché gli uffici regionali sono “lenti” e poi polemiche quanto si arriva all’autorizzazione dopo ben 5 anni. A ogni modo, se dovessero cambiare i pareri e giungere all’attenzione della Regione vincoli ad oggi non pervenuti, li terremo in debito conto”, conclude Latronico.