Cava Monte Crugname a Melfi, Summa: “Regione revochi la delibera”

9 maggio 2022 | 11:51
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Cava Monte Crugname a Melfi, Summa: “Regione revochi la delibera”

Il segretario della Cgil Basilicata: “Serve più rispetto per comunità e istituzioni locali”

“La Regione revochi la delibera che autorizza la realizzazione di una Cava sul Monte Crugname di Melfi. C’è in gioco il futuro e il suo sviluppo ambientalistico e turistico”. Lo dichiara il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Non possono essere ignorate né le osservazioni dei cittadini né la richiesta di revoca in autotutela presentata dall’amministrazione comunale – afferma – ma soprattutto non si può non tenere in considerazione che la Soprintendenza, evidenziando il valore paesaggistico e storico dell’area, ha subordinato il rilascio di parere favorevole all’esito del supplemento di indagini che sono ancora in corso. Il principio del silenzio assenso, addotto a motivazione nella delibera autorizzativa, non dovrebbe essere applicato nel caso in questione, trattandosi di valutazione aggiuntive richieste dalla Soprintendenza a favore della tutela paesaggistica di un’area ricadente nella riserva naturalistica del parco del Vulture e, soprattutto, non può essere applicato per rilasciare autorizzazioni per meri fini privatistici”.

Summa precisa che “nelle scelte che coinvolgono l’ambiente e ne modificano la conformazione occorre il rispetto del territorio e delle comunità locali. La Regione ha avviato l’iter per l’approvazione dello schema del Piano Paesaggistico invocando la salvaguardia dell’ambiente, del territorio e del paesaggio. Ma la delibera 253 del 2022, che autorizza il progetto di coltivazione mineraria di una cava di quarzareniti in località Monte Crugname nel comune di Melfi non sembra andare in questa direzione.

La programmazione di un’area strategica come quella del melfitano, ricadente, tra l’altro, nell’area naturalistica del parco del Vulture – conclude Summa – non può essere calata dall’alto e non può prescindere dalla condivisione. Non si assumano decisioni di tale portata senza il coinvolgimento delle comunità e delle istituzioni locali. Per questo chiediamo al sindaco Maglione di convocare quanto prima un consiglio comunale aperto per ribadire con fermezza la propria contrarietà e alla giunta Bardi di revocare la delibera di autorizzazione della cava”.