Basilicata. I padroni della cultura: la Lucana Film Commission e Rocco Calandriello
Conflitto di interesse o semplice questione di opportunità?
Riprendiamo la nostra inchiestafacendo un salto ai giorni nostri nella Lucana Film Commission. I lettori ci perdoneranno, ma per mostrare tutti i fili della ragnatela saremo costretti a procedere per salti nel passato e nel presente. Questo può creare confusione in chi legge, ma a conclusione dell’inchiesta ci auguriamo apparirà chiara la mappa del potere nell’industria culturale lucana.
Com’è noto la LCF nasce e viene gestita in prevalenza grazie ai soldi delle royalties dell’Eni. E dovrebbe anche essere noto che quel denaro in pancia alla LCF è servito in pratica a pagare tre o quattro persone e un paio di segretarie. A parte le consulenze. Ma su quanto accaduto in passato, torneremo, con uno degli articoli dell’inchiesta.
Soci fondatori della Lucana Film Commission sono Regione, Provincia di Potenza e Provincia di Matera, Comune di Potenza e Comune di Matera. La quota di partecipazione in capo alla Regione è pari al 60%, 10% a carico di tutti gli altri Enti. Naturalmente la Fondazione ha in essere un unico conto corrente acceso presso la BCC di Basilicata, filiale di Potenza, l’istituto di credito le avrebbe concesso un fido di 200mila euro circa.
La modifica dello Statuto
Nel dicembre scorso, a poco più di un anno dalla sua nomina, si dimette (o viene revocato, dipende dai punti di vista) il presidente Roberto Stabile motivando il gesto con queste parole: “il Progetto e la visione dell’associazione, approvati dai soci fondatori, in realtà non sono di loro interesse e non c’è alcuna volontà di farli realizzare”. Ha anche accennato a “pressioni ricevute, in modo più o meno diretto, per fare assunzioni o supportare progetti in modalità dirette e non del tutto trasparenti, tutte respinte al mittente sia dal sottoscritto che dagli altri consiglieri”. Non c’è motivo di dubitare della fondatezza delle dichiarazioni di Stabile, anche perché, come vedremo nelle prossime puntate, non è da escludere che la Fondazione sia stato anche strumento di interessi particolari, di favoritismi, di pesanti ingerenze politiche e di discusse modalità di gestione.
Nel suo anno di mandato, Roberto Stabile, modifica lo statuto della Fondazione prevedendo il doppio incarico di presidente – carica gratuita – e direttore, incarico retribuito. Dunque il presidente può essere anche direttore. Va così a farsi benedire il concorso pubblico per accedere all’incarico di direttore. Una stravaganza tutta lucana magari dettata da interessi che chiamano in causa la politica. E già, perché a quel punto la politica nomina il presidente e quindi anche il direttore, senza alcuna selezione pubblica. Per la nomina a direttore di Paride Leporace, nel 2013, la Commissione di valutazione era composta dai rappresentanti pro tempore dei soci fondatori: Vito Santarsiero, Piero Lacorazza, Vito De Filippo…Una commissione esterna non andava bene? Evidentemente no. A memoria, ma possiamo sbagliarci, quella fu la prima e ultima selezione pubblica.
Prima di andare avanti, segnaliamo un paio di stranezze. Sul sito istituzionale della LCF compaiono un numero di partita iva e un numero di codice fiscale che portano a nulla. Vale a dire che nella ricerca anagrafica di una qualunque visura camerale l’esito è negativo. La questione sarebbe spiegabile, ma ce ne occuperemo in altra puntata. Ad ogni modo al 31 dicembre 2020 il bilancio della Fondazione chiude con una perdita di oltre 800mila euro. L’altra stranezza è che sul sito ufficiale sembra impossibile aprire alcuni file, quello dei curricula per esempio. I verbali sono fermi a due anni fa. Sarebbe opportuno pubblicare sul sito tutti gli atti che riguardano l’attività degli organismi di gestione della Fondazione. Anzi, sarebbe doveroso.
Il nuovo Cda e l’arrivo di Rocco Calandriello
Rocco Calandriello è l’attuale presidente e direttore della Fondazione LFC. Proviamo a spulciare il suo profilo. Fondatore e direttore del Lucania Film Festival, project leader per Fondazione Matera-Basilicata 2019, direttore del Centro regionale per la creativitàdi Pisticci, presidente dell’Associazione culturale Allelammie organizzatrice del Lucania Film Festival. Il Centro per la creatività di Pisticci è finanziato anche con i fondi di Visioni Urbane della Regione Basilicata, l’azione ministeriale che ha aperto il cammino istituzionale a Matera2019.
Calandriello entra nel Cda della LFC nel novembre 2020, insieme a Francesco Paolo Porcari e a Roberto Stabile presidente. Accetta la nomina a consigliere in una situazione che potrebbe configurarsi “conflitto di interesse” in quanto Calandriello all’epoca era direttore artistico del Lucania Film Festival anch’esso finanziato con fondi regionali. Successivamente alle dimissioni di Stabile, Calandriello, ai sensi dello Statuto che prevede il subentro del consigliere più anziano, diventa presidente in un Cda a due componenti. In tal modo, ai sensi dello Statuto, Calandriello è il capo assoluto della Fondazione.
Tra le altre mille attività che potrebbero confliggere con la carica di presidente e direttore della Fondazione, e prima ancora con la carica di consigliere di amministrazione, Calandriello un mese dopo della nomina firma una dichiarazione di insussistenza di cause di incompatibilità e di inconferibilità dell’incarico. Non mettiamo in dubbio la veridicità della dichiarazione. Tuttavia chiediamo, a parte inconferibilità e incompatibilità, nessun conflitto di interesse? Evidentemente gli altri incarichi nelle diverse attività non sono stati ritenuti confliggenti con la carica nel Cda, o magari nel frattempo sono intervenute opportune dimissioni dalle precedenti funzioni nelle altre organizzazioni già citate. Se conflitto non c’è, rimane una questione di opportunità. Anche perché Calandriello è, ancora alla data del 25 febbraio 2022, amministratore unico del Consorzio per la Crescita del Territorio attraverso il quale gestisce diverse attività nel mondo del cinema e del teatro, e non solo. Al 2016 risultano consorziati oltre a Calandriello anche Euro-net e l’associazione Allelammie.
La rete di Rocco Calandriello, Nicola Timpone e tutti gli altri
Calandriello è amico di Nicola Timpone super consulente della LFC sin dai tempi di Paride Leporace direttore. Il consulente marketing Nicola Timpone e il consulente Musica-cinema, Giovanna D’Amato (già componente del Cda) insieme costano 131mila euro nel bilancio 2019 e 67mila euro nel bilancio 2020. Compensi legittimi, per carità, a due validi professionisti. La rete si intreccia con altre isole del medesimo arcipelago: da Calandriello a Timpone, passando per Matera2019, per la Cna Cinema, ritornando a Candela e inseguendo Leporace e altri, attraversando il Pd, la Lega, Forza Italia, l’Eni con la Fondazione Mattei. Intorno alla cosiddetta industria culturale in Basilicata girano soldi, molti soldi – e consenso politico – eppure la cultura arranca come una poverissima Cenerentola: qualcosa non quadra. L’inchiesta continua.