Banca Popolare Bari, Uilca-Uil: “la giunta regionale deve vigilare”

25 maggio 2022 | 16:15
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Banca Popolare Bari, Uilca-Uil: “la giunta regionale deve vigilare”

“Ha ruolo importante nel sistema lucano del credito e in particolare sulla tenuta dell’occupazione in Basilicata”

“La giunta regionale deve vigilare sulla situazione della Banca Popolare di Bari che ha un ruolo importante nel sistema lucano del credito e in particolare sulla tenuta dell’occupazione in Basilicata con il presidio di direzione di Potenza”: è il messaggio lanciato dal congresso della Uilca-BpB Potenza. Come è noto Mediocredito centrale ha scelto la soluzione interna per la nomina alla presidenza della controllata Banca Popolare di Bari dopo l’uscita di Gianni De Gennaro a fine aprile. Il cda dell’istituto pugliese ha infatti nominato nella carica il presidente dello stesso Mediocredito, Massimiliano Cesare, fino alla scadenza naturale del consiglio, prevista tra meno di un anno.

Le banche italiane – evidenzia la Uilca – scontano una riduzione complessiva del 43% dell’utile contabile nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e ora devono avere “una visione di lungo periodo”. E’ questa l’analisi del Centro Studi Uilca “Orietta Guerra”.

Ad aggravare il quadro “vi è la pandemia da Covid-19 che non è ancora stata debellata” mentre “nei prossimi mesi, imprese e cittadini dovranno affrontare gli ulteriori costi originati dall’inflazione, che impoverisce i salari; una crescita degli Npl (non performig loans) sui mutui e la scarsità di materie prime alimentari”. Secondo il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “il profitto a breve non deve pregiudicare la sopravvivenza di un settore. È per questo che, come Uilca, quando parliamo di aggregazioni bancarie sosteniamo quelle coerenti col sistema del credito, in grado di svolgere un ruolo sociale, oltre che economico. Il sistema economico finanziario deve avere una visione di sviluppo sostenibile e fondarsi su un progetto industriale concreto alla base”. Il settore bancario è in continua mutazione e nel tempo ha progressivamente ridotto l’antica missione di raccogliere e prestare denaro, dando minor peso al margine d’interesse, a favore di un ruolo consulenziale per le imprese, indirizzandole sui mercati di sbocco o di approvvigionamento grazie ad analisi, ricerche e contatti.

Le banche dovranno proporsi come consulenti anche per i privati: dalla ristrutturazione della casa con il bonus 110% alla valutazione della loro posizione finanziaria, per mancanza o riduzione del salario mentre il caro vita, a partire dai costi energetici, aumenta. “Non vorremmo, in prospettiva, che la concessione del credito per soggetti non di primaria solvibilità possa avvenire solo con garanzie statali o di altri enti, perché questo limiterebbe molto la capacità d’innovazione degli imprenditori, riducendone l’accesso ai fondi”. “Inoltre, per contrastare la disoccupazione servono imprese in grado di generare nuovi posti di lavoro e banche che incrementino l’occupazione del settore, ormai in discesa da troppi anni”.