Appalto raccolta e smaltimento rifiuti nella collina Matera: Fp Cgil di Matera chiede ritiro del bando

19 aprile 2022 | 10:50
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Appalto raccolta e smaltimento rifiuti nella collina Matera: Fp Cgil di Matera chiede ritiro del bando

La Centrale Unica di Committenza fa confusione sul contratto nazionale da applicare ai lavoratori addetti al servizio

La Fp Cgil chiede il ritiro del bando, in autotutela, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nei comuni della Collina materana. Di seguito il comunicato stampa del coordinatore provinciale Vito Maragno.

“Il lavoro povero ha tante facce, ma mai ci saremmo aspettati che nella predisposizione del bando di appalto per la raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani nei Comuni di Aliano, Cirigliano, Gorgoglione e Stigliano la C.U.C. (Centrale Unica di Committenza) della Collina materana facesse confusione sul contratto nazionale da applicare ai lavoratori addetti a questo servizio.

Questi i fatti: nel bando di gara per la gestione della raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani nei Comuni di Aliano, Cirigliano, Gorgoglione e Stigliano la C.U.C. (Centrale Unica di Committenza) della Collina materana all’art. 25 di pag. 31 del disciplinare di gara garantisce l’applicazione dei Ccnl di settore, mentre nel capitolato speciale descrittivo e prestazionale a pag. 14 art. 12 spunta, magicamente, tra i contratti da applicare oltre al Ccnl Igiene ambientale/ Fise Assoambiente anche il Ccnl Multiservizi, che notoriamente si applica alle pulizie e sanificazione e che nulla a che vedere con la raccolta e smaltimento rifiuti. Ebbene, le differenze sono notevoli. ad iniziare dalle mansioni, per finire ai costi per la sicurezza. Ad es. la paga base oraria di un operaio nel contratto Multiservizi è all’incirca 7 euro all’ora, mentre la paga base oraria per un operaio di pari livello nel contratto Igiene ambientale è all’incirca 10 euro all’ora. Una bella differenza!!! Negli appalti di servizi, dove il costo della manodopera vale quasi il 70% del totale, queste forzature equivalgono a incidere sulla carne viva dei lavoratori a tutto vantaggio degli imprenditori che risparmiano anche dal lato della contribuzione. Le aziende e gli enti appaltanti (che hanno l’obbligo di vigilare sull’appalto) devono sapere che rischiano che l’Inps chieda loro gli arretrati per i contributi non versati.

È appena il caso di ricordare che il codice degli appalti prevede in tema di determinazione del costo del lavoro che lo stesso sia determinato “sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva del settore di riferimento” (art.23 c. 6) sempre il Codice nei “ Principi per l’aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti”, prevede che l’individuazione del contratto nazionale di riferimento sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto (art.30); a questi si aggiunge l’art. 50 nella parte in cui prevede, per l’aggiudicatario, l’obbligo di applicare i contratti collettivi di settore di cui all’art.51 d.lgs. 81/2015.

Poiché stiamo parlando della raccolta e smaltimento rifiuti settore ben definito, in cui esiste un contratto identitario che definisce con precisione ruoli, mansioni e costi per la sicurezza degli addetti alla raccolta e smaltimento e che è stato stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, come attestato anche dal Ministero del Lavoro, lo ripetiamo, con la validazione delle Tabelle di costo del lavoro ai fini della predisposizione delle offerte nelle gare di appalto, che ci azzecca con la raccolta dei rifiuti il contratto Multiservizi che regolamenta il settore delle pulizie e sanificazione? La magistratura ha definito questa pratica dumping contrattuale.

Ciò detto chiediamo alla CUC in quanto stazione appaltante di ritirare in autotutela il bando di gara ed eliminare dal capitolato speciale descrittivo e prestazionale il riferimento improprio al Ccnl Multiservizi. In alternativa ci vedremo costretti ad attivare tutte le più opportune azioni a carattere giudiziario atte a tutelare i legittimi interessi dei lavoratori interessati. Vito Maragno Coordinatore provinciale Fp Cgil