Sgarbi: Il gas non fa danni alle persone, estraiamolo in Basilicata”
L’intervento dell’onorevole, nel corso del talk Carta Bianca, è destinato a creare polemica. La replica di Mario Tozzi: “Dobbiamo liberarci dai combustibili fossili, è questa la sfida”
“Dobbiamo prenderlo dall’Algeria, da altri Stati, invece no, prendiamolo anche dalla Basilicata”. È un parere secco e senza appello quello espresso da Vittorio Sgarbi, ieri sera, durante la puntata di Carta Bianca, su Rai3. Il copione è noto. E il riferimento va agli approvvigionamenti di petrolio e gas, settore in cui siamo dipendenti dalla Russia del 40 per cento e che pone una questione da affrontare nel futuro imminente da parte dell’Italia, visti gli scenari di guerra in corso.
L’onorevole Sgarbi non ci pensa due volte e appena apre bocca punta subito l’indice sul luogo da cui l’Italia potrebbe estrarre gas. “Abbiamo la Basilicata dove si potrebbe estrarre in zone circoscritte, senza danni, ma purtroppo non lo facciamo perché da anni ci troviamo davanti alla posizione ambientalista”. E ancora: “Cosa è più utile, la negazione ambientalista o i vantaggi che ne trarremmo come Italia? aggiunge. Dall’altra parte, presente nel collegamento in studio, il controcanto è affidato al professor Mario Tozzi, il quale prova a indicare un’altra via.
“Se l’estrazione avviene in un luogo circoscritto, la combustione del gas te la ritrovi invece nell’aria, con i danni che ne derivano per tutti. Dobbiamo liberarci da questa dipendenza – aggiunge – È come se a un tossicodipendente, per curarlo, gli dai altra droga. Non serve. Dobbiamo liberarci dai combustibili fossili.”. Evidente la distanza tra le due posizioni, Sgarbi e Tozzi. Due modelli di sviluppo energetico, agli antipodi.
Ma c’è un’altra questione, centrale, per le popolazioni lucane, Val d’Agri e Tempa Rossa, in primis, dove insistono le compagnie petrolifere Eni e Total. Chi vive in Lucania conosce i danni perpetrati dall’estrazione di petrolio e gas negli ultimi 20 anni. Inchieste giudiziarie, disastro ambientale, smaltimento illecito di rifiuti. Insomma, la filiera della monnezza petrolifera che si conosce bene e che ha già cagionato danni all’ambiente, alla salute, alle acque di falda. Per non parlare del ricatto economico e culturale subito dai territori a ad opera delle Compagnie e subita anche da un’inconcludente classe politica locale. “Non ci sono danni alle persone provocati dall’estrazione di gas in Basilicata”, insiste Sgarbi concludendo il suo intervento in studio. La migliore risposta alle sue parole, più che alle istituzioni, sempre presenti solo di facciata, in Basilicata, dovrebbe arrivare dalla popolazione. Il dibattito tra i lucani, rilanciato con toni decisi da Vittorio Sgarbi, è aperto. E se ne parlerà a lungo nei mesi a venire. C’è da scommetterci.