Crisi alla Regione Basilicata: ridare la parola ai cittadini

2 marzo 2022 | 12:00
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Crisi alla Regione Basilicata: ridare la parola ai cittadini

Bardi, con la farina che ha a disposizione, nulla potrà fare oggi, perché nulla poteva fare ieri

Gli assessori appena revocati sono stati nominati dal presidente Vito Bardi. Certo, su segnalazione dei partiti, ma la responsabilità della nomina è del presidente. Dobbiamo dare per scontato che Bardi abbia valutato competenze, serietà e spessore politico e amministrativo degli esponenti della sua Giunta e dei candidati in consiglio regionale oggi eletti. Per quanto riguarda la Giunta non possiamo dimenticare le dichiarazioni rilasciate dall’allora neoeletto presidente al giornalista de Il Fatto Quotidiano, Antonello Caporale, è il 5 aprile 2019: Io la Lucania non la conosco, per fare la giunta vedo le facce”. Ebbene, Bardi avrebbe deciso in base alle facce, anche se, nella stessa intervista ha aggiunto: “mi farò dare una terna di nomi per ogni incarico e leggerò un po’ le carte”.

Ieri, dopo mesi di fibrillazioni all’interno della maggioranza, finalmente la decisione di revocare le deleghe assessorili nella speranza di dare un’accelerata al rilancio dell’azione di governo, mandando un segnale chiaro ai partiti che lo sostengono. E questo accade nel quadro di “una crisi – dichiara il presidente – che mi sembra davvero surreale e che per i cittadini di Basilicata, come per me, appare incomprensibile”.

Quell’apparenza di incomprensibile noi l’avevamo resa chiara e comprensibile già in un nostro editorialedel 5 aprile 2019: “Presidente, stia attento alle doppie facce. Quelle che avevano il volto del Pd e adesso hanno le natiche di destra. Stia attento alle facce da bambino, spesso nascondono capricciose ambizioni di cui lei nulla saprà neanche se dovesse leggere un po’ le carte…Faccia attenzione, generale, si legga la storia politica e personale dei suoi consiglieri, troverà grandi sorprese che nulla hanno a che fare con le facce.  Il problema sa qual è? È che lei dovrà fare i conti con una squadra di consiglieri “affamati” di potere e di prebende. E saranno loro a vincere, saranno loro a tenerla sotto scacco. E non sarà difficile con uno come lei che si è presentato in campagna elettorale senza uno straccio di programma, senza conoscere la Basilicata e con un esercito di candidati completamente ignoti.” 

Ancora una volta, però, il presidente assume il ruolo di chi non c’entra: è tutta colpa dei partiti, della Lega e dei cattivoni. Per certi aspetti ha ragione, e finalmente ha lanciato segnali di peso a chi continua a tenere in stallo la Basilicata per mercanteggiare direzioni generali e assessorati. Tuttavia, siamo in democrazia, abbiamo delle regole, perciò la responsabilità è del presidente. A questo punto della storia dovrà essere lui, non i partiti, a risolvere la faccenda. Tuttavia Bardi, con la farina che ha a disposizione, nulla potrà fare oggi, perché nulla poteva fare ieri. Sarebbe un gesto apprezzabile e di grande responsabilità, uno scatto di dignità, ridare la parola ai cittadini. Anche perché qualunque tentativo di modificare la maggioranza in consiglio, in nome del solito “senso di responsabilità”, sarebbe l’ennesimo schiaffo agli elettori e l’ennesima spinta verso l’astensionismo.

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