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Stellantis, allarme Copasir: “Spostamento verso la Francia, a rischio l’interesse nazionale”

12 febbraio 2022 | 12:47
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Stellantis, allarme Copasir: “Spostamento verso la Francia, a rischio l’interesse nazionale”

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, grazie ai servizi segreti, si accorge finalmente che il Gruppo è più francese che italiano

Con la creazione del gruppo europeo automobilistico Stellantis, nato dalla fusione del gruppo francese Psa (Peugeot-Citroen) e del gruppo Fca (Fiat, Chrysler e marchi controllati), «si registra uno spostamento del baricentro di controllo del neo costituito gruppo sul versante francese, con ricadute già evidenti nel settore dell’indotto connesso con le linee di produzione degli stabilimenti italiani». L’allarme arriva dal Copasir. Contenuto in un passaggio della sua relazione annuale in Parlamento. E’ quanto scrive Fabio Savelli sul Corriere della Sera del 10 febbraio scorso.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – scrive Savelli – osserva che «la quota detenuta dall’azionista pubblico francese è cresciuta dopo l’operazione di fusione, determinando una distribuzione della proprietà diversa da quella precedentemente annunciata. Al fine di preservare gli interessi nazionali nell’industria automobilistica, le cui ramificazioni risultano estremamente significative nel panorama economico nazionale, potrebbe essere valutato — suggerisce il Copasir — un interessamento di Cassa depositi e prestiti, il cui eventuale ingresso nel gruppo industriale potrebbe favorire un ribilanciamento di pesi tra la componente francese e quella italiana, così proteggendo le tecnologie e l’occupazione».

Il riferimento del passaggio del Copasir è relativo alla crescita della quota che lo Stato francese risulta possedere nel quarto gruppo automobilistico del mondo. Detiene una partecipazione del 6,5%, e non del 6,2% come creduto inizialmente sul mercato, nella società nata dalla fusione tra Psa e Fca. Il governo d’Oltralpe ha consegnato l’anno scorso le sue quote di derivazione Psa a Bpifrance, controllata per il 49,3% dalla Caisse des Depots et Consignations (Cdc, corrisponde alla nostra Cassa depositi e prestiti) e dall’ente, sempre governativo, Epic. Una posizione forte, tanto da aver inserito nel consiglio di amministrazione di Stellantis il suo direttore, Nicolas Dufourcq. A Bpifrance è stata attribuita anche un’ulteriore quota del capitale, lo 0,3%, un valore che corrisponde a più di 9 milioni di azioni ordinarie che sono state riconosciute grazie alla partecipazione in Psa di due controllate, Cnp Assurances e La Banque Postale. A gennaio 2021, un anno dopo la firma del memorandum della fusione, 6.558 ulteriori azioni ordinarie Stellantis furono rilevate ancora da Cdc per «scopi di investimento». (Finte: Corriere della Sera)