Mattarella, Draghi e il dopo Sanremo

8 febbraio 2022 | 12:18
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Mattarella, Draghi e il dopo Sanremo
Mattarella e Draghi

Che cosa ci vuol dire il presidente della Repubblica quando parla di “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico”?

“Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso.” Parafrasando Leopardi archiviata, troppo in fretta, la vicenda della elezione del Presidente della Repubblica, complice Sanremo, la politica riprende a ragionare con inconcludenza su aspetti marginali.

Io, invece, da elettore vedo dubbi e lati oscuri pieni di non detto. Iniziamo dal discorso di inizio mandato di Sergio Mattarella.

Testualmente ha detto: “Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico.”

Per un anno e più ci aveva spiegato che la sua rielezione era costituzionalmente inappropriata: la lunghezza del doppio mandato, 14 anni prossimi ai 18 di Leonid Breznev, l’articolo 85 della Costituzione che parla di nuovo presidente, la fatica del ruolo legata all’età, l’auspicio che la rielezione fosse vietata, riferendosi a Segni e Leone, affinché non diventasse la regola. A sottolineare la sua ferrea volontà le immagini di canapè e comò a spasso per il Paese. Per tornare indietro dopo cotanto spirto le questioni dovevano essere gravissime ed evidenti: quali? È bastato il ‘grido di dolore’ di un manipolo di deputati e senatori in attesa di pensione? Cosa ha impedito a Sergio Mattarella alle prime avvisaglie di voti di parlamentari, in apparenza spontanei, di palesarsi per affermare che non erano né richiesti né voluti e di fare il proprio dovere di scegliere il suo sostituto? Oppure c’entra qualcosa con i “poteri economici” che ha citato?

Credo che tutti gli italiani abbiano diritto di sapere quali siano questi poteri sovrannazionali che minano la nostra democrazia. La BCE e il MES, oppure la Cina o la Russia o le società di rating americane o Francia e Germania? Una frase di questa portata non può essere solo esercizio retorico ma deve essere circostanziata e il Paese non può essere tenuto all’oscuro di questi rischi.

Cosa e chi ci impedisce di votare e cambiare presidente del Consiglio e della Repubblica?  Non può essere la pandemia: c’è ovunque e sta finendo. O il PNRR, che riguarda il futuro di tutti i paesi del sud Europa. In Portogallo si è votato! Quindi è solo nel rischio derivante dai ‘poteri economici sovrannazionali’ per la nostra democrazia che c’è la giustificazione della sorprendente disponibilità al rinnovo di Sergio Mattarella?

Le elezioni del Presidente della Repubblica legata alle sorti del governo: non era mai accaduto prima

Chi ha legato la elezione del Presidente alle sorti del Governo? Enrico Letta, Mario Draghi, Matteo Salvini o Matteo Renzi? Cosa c’entra il “presidente espresso dalla stessa maggioranza di governo” con il suo ruolo di garante e arbitro di tutti, anche e soprattutto dell’opposizione? Tra i requisiti richiesti c’era la necessità che il candidato al Colle non fosse divisivo … visti gli esiti qualcosa di più divisivo di questa rielezione mi pare difficile da immaginare. E c’è anche una altra questione che non può essere sottaciuta ed è la reale natura di questo governo. A chi risponde? Ai partiti o ai ‘poteri economici sovranazionali’? Oppure è per difenderci da questi poteri che abbiamo il governo Draghi? È per questo che la tenuta del governo Draghi è così importante da stravolgere prassi e riti della elezione del Presidente? Quale è esattamente il ruolo in commedia avuto da Mario Draghi? Il chiarimento è dovuto.

I doveri del Parlamento

Nel suo discorso di insediamento ci ha ricordato che tra i doveri del Parlamento c’è quello di votare le leggi dopo averle lette. Avrebbe potuto ricordare che hanno anche il dovere di scegliere un nuovo presidente. Comunque cosa ha impedito al Parlamento di respingere la finanziaria mandata qualche minuto prima della votazione da Draghi? Perché Sergio Mattarella ‘bacchetta’ ora il Governo Draghi e non ha esercitato la sua moral suasion al momento della votazione e dell’iter dell’approvazione della finanziaria stessa?

Le riforme europee

Grande spazio nel discorso di Mattarella all’Europa e alla necessità di riformarla. A cosa si riferisce? In quale direzione andranno le riforme? La fondazione Delors e il compianto Davide Sassoli hanno più volte sottolineato la necessità di portare il MES, e per logica anche la BCE, all’interno della giurisdizione del Parlamento europeo. È questo che auspica anche il presidente Sergio Mattarella oppure le politiche economiche continueranno ad essere dettate ai governi da organismi burocratici e privi di responsabilità politica rendendo inutili le elezioni?

Ministri tecnici o politici

Quale differenza c’è tra i ministri tecnici e quelli politici? Da che mi ricordo quando un ministro politico perde la fiducia della componente che lo ha nominato occorre sostituirlo. Luigi Di Maio oggi chi rappresenta nel suo incarico di Ministro degli Esteri? Il suo palese agitarsi, contro l’orientamento del M5S che rappresenta, per far eleggere Draghi a presidente della Repubblica e, in subordine, il suo lavorio per la riconferma di Mattarella a cosa è dovuto? C’è qualcosa che il Paese deve sapere? La sua insostituibilità, che pare chiesta da Draghi, da cosa dipende? Solo da simpatie e antipatie o c’è dell’altro di cui Di Maio è venuto a conoscenza nel corso del suo delicato mandato?

Nel mentre il governo …

Mentre si lasciano macerie, nebbie e oscurità per le risposte mancanti i Benetton ricevono dallo Stato 9,3 miliardi di euro, Stellantis chiude il rapporto con la SACE e con i vincoli occupazionali contenuti nel contratto, il super consigliere di Mario Draghi Francesco Giavazzi propone, con il placet del governo, di trasferire i titoli del debito pubblico dalla BCE al MES, 1,5 miliardi di euro di PNRR passano dalla Agenzia Spaziale Italiana a quella europea. Un decreto retroattivo dopo un altro rischia di far andare a gambe all’aria non solo i bonus 110% ma le aziende che avevano dato fiducia allo Stato e alla sua parola e il decreto concorrenza rischia di far privatizzare gli ultimi beni pubblici come l’acqua.

In sintesi

Non va tutto bene Madama la Marchesa e la gallina, la politica e la stampa, non possono far finta di nulla e tornare in su la via a ripetere il suo verso.

Pietro de Sarlo