Guerra in Ucraina, Lavrov: “Russia pronta a negoziare se Kiev depone armi”
Intanto, Zelensky a Putin: sediamoci a tavolo trattative
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la Russia è pronta a negoziare se Kiev “depone le armi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un punto stampa. “Siamo pronti per i negoziati, in qualsiasi momento, non appena le forze armate ucraine ascolteranno la nostra richiesta e deporranno le armi”, ha detto Lavrov all’indomani dell’inizio dell’offensiva russa in Ucraina.
“Non possiamo riconoscere l’attuale governo dell’Ucraina come democratico”, ha detto ancora il ministro. “Abbiamo tentato la soluzione diplomatica di questa crisi”, ha proseguito il capo della diplomazia russa, secondo cui l’operazione militare lanciata da Mosca vuole “ripristinare un ordine democratico” a Kiev. “Noi siamo per la liberazione dell’Ucraina dal militarismo e dal neonazismo”, ha aggiunto.
Fonti diplomatiche farebbero filtrare la notizia per cui il premier ucraino, Zelensky, avrebbe proposto a Putin di sedersi a un tavolo di trattative. La notizia non è confermata. Nel frattempo, combattimenti sono in corso in quartiere settentrionale di Kiev, Oblonsky: lo ha constatato un giornalista della Afp, mentre secondo alcuni media internazionali spari sono stati uditi nella zona degli edifici governativi.
Secondo alcune testimonianze i carri armati dell’unità Z dell’esercito russo, senza insegne, starebbero avanzando in centro città, dove si susseguono esplosioni. Mentre Kiev si prepara per un possibile arrivo delle truppe russe il governo ucraino sui social incoraggia la popolazione a resistere realizzando anche bottiglie incendiare per respingere gli occupanti.