Prima i disagi e poi la delusione: anziani rimandati a casa senza vaccino “perché non c’è Pfizer”

13 dicembre 2021 | 10:42
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Prima i disagi e poi la delusione: anziani rimandati a casa senza vaccino “perché non c’è Pfizer”

“Costretti a fare la fila al freddo, riparati solo da un tendone di plastica, sotto la pioggia, tra un po’ anche la neve, per poi sentirsi dire che le scorte del vaccino sono terminate” E’ la denuncia della Uil Pensionati

Costretti a fare la fila al freddo, riparati solo da un tendone di plastica, sotto la pioggia, tra un po’ anche la neve, per poi sentirsi dire che le scorte Pfizer sono terminate. E tra le persone in coda anche cittadini anziani, con patologie gravi e meno gravi senza contare le persone fragili. Lo sdegno non è per la carenza di vaccini ma per l’assenza di comunicazioni dirette. Di informazioni chiare in grado di rassicurarli sull’efficacia delle vaccinazioni eterologa. Perché molti sono tornati a casa per paura del cosiddetto mix, non avendo ricevuto notizie tranquillizzanti in merito”.

A dirlo è il segretario della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro dopo i disagi degli ultimi giorni nella gestione degli appuntamenti delle vaccinazioni anti-Covid in particolare nel Potentino. “Nessuno tantomeno chi amministra la regione su Twitter o Facebook – prosegue il segretario della Uilp -si è premurato di comunicare ai lucani il problema, o di chiarire quanto sia importante fare la terza dose a cinque mesi quando la copertura cala al 39% come certificato dall’Istituto superiore di Sanità. Ma soprattutto sarebbe utile specificare alla fascia d’età più anziana, quella più esposta a rischi seri, la necessità di immunizzarsi con il booster anche attraverso un vaccino che non sia lo stesso della seconda dose. Questo perché (e non dovrei essere io a dirlo ma le istituzioni sanitarie regionali, l’assessore o lo stesso presidente) i preparati Pfizer e Moderna sono realizzati con la stessa tecnologia ad Mrna. Sono indicati anche per chi ha fatto Astrazeneca o Janssen. E poi c’è il disorientamento provocato in quegli over 60 che si sono visti recapitare l’sms con cui sono stati invitati a recarsi all’hub senza prenotazione, salvo poi ricevere dopo qualche giorno direttive che andavano nel senso opposto. Una comunicazione carente, avvezza ad un uso distorto dei social, non solo provoca disagi nell’utenza ma diventa vetrina esclusiva per esporre trofei patinati, sollevando dubbi sulle capacità di gestire lo stesso meccanismo comunicativo da parte di chi ci amministra”.

Vaccaro continua commentando le risultanze dell’ultimo report dell’Istat su spopolamento e invecchiamento che riguardano la Basilicata. “La nostra è una regione dove la popolazione anziana è in continua crescita. Cresce il rapporto over 65 e under 15. Nel 2020 per ogni bimbo si contano quasi 5,8 anziani. Si alza l’età media da 45 a 45,4 anni. Anche l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) è squilibrato tra il  livello nazionale a 179,3 e il livello regionale a 206,6. Numeri che dovrebbero farci riflettere sulla necessità non solo di favorire strategie capaci di rendere attrattiva questa nostra terra per i giovani dal punto di vista lavorativo, ma anche sulla possibilità di immaginare politiche sociali per garantire alla popolazione più avanti con l’età, qualità della vita, sia dal punto di vista assistenziale per i non autosufficienti, che abitativo per gli anziani autonomi ma soli. Questioni che dovrebbero trovare spazio nel Piano strategico regionale anche in vista della gestione delle risorse del Pnrr. Temi per i quali continueremo a batterci – conclude Vaccaro- e sui quali continueremo ad offrire il nostro supporto a tutti. Sperando di non essere una voce che grida in un deserto”.