Contratti a tempo determinato operatori sanitari, “si portino a giugno 2022”

29 dicembre 2021 | 12:57
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Contratti a tempo determinato operatori sanitari, “si portino a giugno 2022”

Fp Cgil chiede il prolungamento sino alla decorrenza dei 36 mesi

Di seguito la nota della Fp Cgil di Potenza che chiede la proroga dei contratti a tempo determinato per gli operatori della sanità lucana a giugno 2022.

“In piena quarta ondata, arriva l’ufficialità del prolungamento, almeno per il primo trimestre 2022, dello stato di emergenza pandemica e si ripropone con forza il tema del futuro del personale precario sanitario assunto da marzo 2020 per fronteggiare l’onda d’urto sul nostro sistema sanitario causato dal Covid, ma anche per continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza in un settore che da anni soffriva di importanti e strutturali carenze di personale. In attesa di certezze sulle norme nella legge di bilancio per la stabilizzazione di questo personale precario che ha lavorato nel periodo di emergenza Covid e del piano straordinario di assunzione che da anni è diventato una battaglia della Fp Cgil, anche in Basilicata ci troviamo a fare i conti con i rinnovi dei contratti precari.

Se l’Irccs Crob ha rinnovato sino al prossimo 31 dicembre 2022 i contratti precari con clausola risolutoria, l’Asp Basilicata, dopo aver prorogato fino a un massimo di 36 mesi i contratti del personale infermieristico, secondo quanto da noi a più riprese richiesto, ancora una volta ha scelto di mettere in atto una vera e propria discriminazione tra lavoratori.

In seguito a voci che circolavano, avevamo già scritto a inizio dicembre all’Azienda sanitaria chiedendo che i rinnovi del personale a tempo determinato in scadenza non si basassero sulla tipologia dei contratti stipulati, ma avessero tutti la medesima proroga, così come già avvenuto con gli infermieri. Una proroga che chiedevamo fosse a 36 mesi, equiparando gli altri lavoratori a tempo determinato al personale infermieristico. Ciò sarebbe stato possibile attraverso l’utilizzo della medesima clausola risolutoria, più che cautelativa per l’azienda, già utilizzata qualora fossero sopraggiunte nel frattempo variazioni tali da far decadere la proroga stessa. Non solo, tuttavia, l’Azienda sanitaria di Potenza ha deciso di fare proroghe ben più brevi, ma ha fissato le scadenze contrattuali a seconda della tipologia di contratti, ovvero per quelli “Covid” al prossimo 31 marzo 2022 e per quelli a copertura di posti in dotazione organica al 30 giugno 2022.

Medesima scelta anche per l’ospedale San Carlo di Potenza, che ha prorogato i contratti “Covid” sino al 31 marzo 2022 e gli altri con un respiro più ampio. Una decisione che riteniamo assolutamente irricevibile, in quanto la stessa crea una discriminazione tra lavoratori e aprirà la strada a contenziosi, in quanto ci si troverà nella paradossale situazione di far dipendere la proroga dei contratti da avvenimenti casuali esterni alla procedura, senza tenere in alcun conto la posizione di collocazione in graduatoria, criterio che dovrebbe presiedere alla proroga, come ovviamente è stato ai fini dell’assunzione.

Ci troviamo, pertanto, nella paradossale situazione che lavoratori meglio posizionati nella graduatoria di merito hanno avuto il rinnovo di soli tre mesi, mentre altri, in posizioni meno favorevoli, a sei mesi. Chiediamo all’Asp e al San Carlo che sanino immediatamente l’anomalia, portando tutti i contratti almeno a giugno 2022. Chiediamo inoltre ad Asp, Aor San Carlo e Irccs Crob che i contratti vengano prolungati sino alla decorrenza dei 36 mesi, in quanto, anche alla luce della nuova recrudescenza del virus, c’è la necessità di rafforzare il tracciamento e la campagna vaccinale anche sul territorio e di rafforzare le varie unità operative anche nell’ottica del recupero delle prestazioni arretrate e dell’azzeramento delle liste di attesa, cresciute a dismisura un questi quasi due anni di pandemia.