Una coppia francese ha vinto una causa per “sindrome della turbina eolica”

9 novembre 2021 | 17:22
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Una coppia francese ha vinto una causa per “sindrome della turbina eolica”
Nella foto, eolico selvaggio a Balvano

La vicenda arriva da Fontrieu, in Francia, dove una coppia di coniugi belgi dovrà essere risarcita della somma di 110.000 euro a causa dei problemi sulla salute causati da un impianto eolico installato a 700 metri dalla loro proprietà

Un tribunale francese ha imposto alle società energetiche Sasu, Margnes Energie e Sasu Singladou Energie un risarcimento di 110.000 euro nei confronti una coppia di belgi, Christel e Luc Fockaert, perché l’installazione di sei pale eoliche a 700 metri dalla casa dei due di Fontrieu, nel Sud del Paese, ha provocato loro problemi di salute. La “sindrome della turbina” ha colpito Christel e Luc nel 2013, quando la foresta tra la loro proprietà e la pala più vicina fu abbattuta. Sono cominciati così i mal di testa, l’insonnia, le irregolarità cardiache, la depressione, le vertigini, l’acufene e la nausea.

“Per tutto il giorno c’era un rumore simile a una lavoratrice sempre in funzione, e le turbine lampeggiavano ogni due secondi”, hanno spiegato i coniugi, che hanno smesso di avere problemi di salute dopo il 2015, quando hanno abbandonato la zona. Il caso dei Fockaerts era stato archiviato dal tribunale nel gennaio dello scorso anno, ma i due avevano presentato ricorso, affermando che il giudice aveva ignorato le perizie commissionate e aveva trascorso una sola ora sul luogo della denuncia.

Nonostante l’esito positivo del ricorso, l’avvocatessa della coppia, Alice Terrasse, ha dichiarato che quello di Luc e Christel è un caso raro “che non può essere riprodotto, perché questa centrale eolica ha causato un fastidio insolito rispetto a tante altre”. Secondo uno studio australiano, la malattia attribuita alle turbine eoliche è in realtà “un fenomeno sociologico”, causato dall’allarme sulla salute lanciati dagli attivisti ambientali. Altri studi peer reviewed europei, canadesi e statunitensi hanno smentito l’esistenza di questa sindrome non riconosciuta dal punto di vista medico. (AGI)