Stellantis Melfi, concluse le assemblee dei lavoratori: vogliamo risposte vere e concrete
Al centro della discussione le criticità che l’intero settore dell’automotive sta vivendo
Si sono svolte il 3 e 4 novembre le assemblee nell’area industriale di Melfi, che hanno coinvolto le lavoratrici e i lavoratori di circa 20 aziende della componentistica e della logistica dell’indotto Stellantis.
Fim Fiom e Uilm in una nota riferiscono: “Grande è stata la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori che anche con i loro interventi hanno condiviso l’analisi e il percorso da intraprendere per il raggiungimento di obiettivi comuni che dovranno dare necessariamente prospettive future occupazionali, produttive e salariali per Stellantis e tutto l’ indotto. Alle assemblee le organizzazioni sindacali hanno posto al centro della discussione le criticità che l’intero settore dell’automotive sta vivendo, dettate dal ritardo per i mancati investimenti necessari per garantire la transizione ecologica del settore automotive.
“Riteniamo -spiegano i sindacati dei metalmeccanici-che tale transizione vada gestita e governata da tutti i soggetti coinvolti, parti sociali, istituzioni e imprese, pertanto il tavolo ministeriale dovrà dare risposte concrete per il rilancio del settore con investimenti pubblici e privati. Inoltre c’è la necessità che Stellantis dia in tempi brevi un piano industriale complessivo che garantisca la saturazione produttiva e occupazionale di tutti gli stabilimenti italiani.
Per quanto riguarda il futuro ancora più urgente è dare gambe al tavolo tecnico istituito qualche mese fa in Regione Basilicata sull’automotive affinché si mettano in campo, anche qui, azioni di merito; perché, dopo l’accordo del 25 giugno e le 4 vetture annunciate dal 2024 per lo stabilimento di Melfi, bisogna prevedere una azione concreta anche per tutto l’indotto per stabilizzare le produzioni e l’occupazione attuale sul nostro territorio. Fim, Fiom e Uilm ritengono, in questa fase molto delicata, che non si possa pensare di delocalizzare con l’obiettivo di competere in una riduzione dei costi che impatti sul lavoro e sui lavoratori.
Ognuno per la propria parte, Istituzioni, Sindacato, Regione, Governo e Comuni, devono insieme costruire il futuro di questa area industriale e soprattutto i fondi del PNRR devono servire da un lato a rilanciare il settore dell’automotive con politiche attive e dall’altro, in questo periodo di transizione, a stabilire strumenti nuovi di ammortizzatori sociali specifici di tutela del salario, turnover generazionale e un piano di formazione straordinario per riqualificare i lavoratori alle nuove sfide della digitalizzazione e dell’elettrico, perché solo cosi si può rilanciare l’intero settore a partire dal nostro territorio di Melfi e soprattutto renderci protagonisti del futuro. Bisogna intervenire con strumenti straordinari di ammortizzatori sociali visto che ad oggi registriamo che alcune aziende sono al limite del loro utilizzo, la preoccupazione che i lavoratori nel breve periodo rimangano senza salario e senza lavoro è reale. Il Governo non può più fare solo annunci, non c’è più tempo da perdere, dovrà necessariamente costruire una condizione vera di aiuto ad uno dei settori trainanti dell’economia italiana.
A partire da queste rivendicazioni -concludono Fim, Fiom e Uilm-saremo impegnati affinché ci siano risposte vere e concrete mettendo in campo ogni azione sindacale utile al fine di raggiungere gli obiettivi”.