Società Energetica Lucana: l’Amministratore Unico, dal cuore nero, ne fa un’altra delle sue
Contestata la delibera “illegittima” di nomina di due Quadri/Coordinatori: “palesemente in contrasto con i principi di trasparenza, pubblicità, non discriminazione e pari opportunità”
Ma la delibera numero 21AU035 del 24 settembre 2021 è legittima? Se lo chiedono alcuni dipendenti della Sel (Società energetica lucana SpA). Per chi non lo sapesse la Sel è, secondo le previsioni della legge regionale istitutiva (n. 13 del 31 luglio 2006), chiamata a “supportare le politiche energetiche regionali in materia di energia”, ponendo in essere “azioni miranti a migliorare la gestione della domanda e dell’offerta dell’energia, la promozione del risparmio e dell’efficienza energetica e a favorire un migliore utilizzo delle risorse energetiche locali, convenzionali e rinnovabili, operando altresì nei mercati dell’energia elettrica e del gas”. Caspitina.
I dipendenti dell’azienda sono 9 a cui si aggiungono l’Amministratore unico e un dirigente. Sei dei dipendenti sono inquadrati al livello più alto del contratto di lavoro “gas-acqua”. Ebbene con la delibera contestata l’amministratore unico nomina due Quadri che dovrebbero coordinare 7 dipendenti. Un po’ eccessivo. La delibera prevede un Coordinatore dell’area operativa e uno dell’area economico-finanziaria che dovrebbero coadiuvare il dirigente. Si tratta di un’assegnazione temporanea, di 180 giorni, a un ingegnere e a un avvocato già in organico, di mansioni superiori con funzioni di coordinamento. Chi sono i due fortunati che si vedono aumentare lo stipendio e inseriti in un sicuro percorso di carriera più succulento?
Probabilmente – a sentire alcuni dipendenti – sono amici dell’ultim’ora dell’Amministratore Unico leghista dal cuore nero, Luigi Modrone. Ma questo è normale in un mondo in cui la politica decide incarichi e carriere.
Ciò che viene contestato invece dalla Filctem-Cgil sono le modalità e le procedure con cui Modrone ha deciso la nomina dei due fortunati. Il sindacato il 28 settembre scorso prende carta e penna e scrive all’amministratore unico della Sel, al presidente della Regione Bardi e a tutti i direttori generali dei dipartimenti regionali. “Riteniamo la vostra scelta di affidamento temporaneo di mansioni superiori palesemente in contrasto con i principi di trasparenza, pubblicità, non discriminazione e pari opportunità…Incomprensibile la decisione in assenza del giusto dimensionamento di organico previsto dagli atti deliberativi e autorizzativi…” La lettera si conclude con un avvertimento: “vi anticipiamo che, in assenza di vostre determinazioni atte a ristabilire trasparenza, imparzialità…valuteremo le conseguenti azioni…vi chiediamo il ritiro della delibera in autotutela entro il prossimo 30 settembre…”
Al momento, è il 4 novembre, l’unica risposta è il clima di tensione e di conflitto creato tra i lavoratori e l’azienda. Alcuni dipendenti sono preoccupati per “possibili ritorsioni e minacce occulte contro chi si è schierato contro quella delibera, con ripercussioni negative sulle sfide future che la Sel sarà chiamata ad affrontare”. Insomma la delibera non è stata ritirata, nel solco del solito messaggio di certa politica alla plebe: “io sono io e voi non siete un c…”