La Tgr Rai Basilicata sempre più imbarazzante e sempre meno imbarazzata

2 novembre 2021 | 17:17
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La Tgr Rai Basilicata sempre più imbarazzante e sempre meno imbarazzata

Ecco un altro esempio eclatante di come si ignora una notizia e la si nasconde nelle pieghe di una narrazione banale, scontata e colpevolmente incompleta. Quell’indifferenza verso il Premio di Basilicata24 ai “lucani coraggiosi”

A chiusura  della “giornata dell’informazione e del coraggio” organizzata il 30 ottobre scorso per il decennale della nostra testata, portiamo a casa un messaggio importante, a conferma del lavoro svolto fino ad oggi: Basilicata24 è un giornale scomodo che in questi anni ha dimostrato una resistenza non comune rispetto alle condizioni in cui versano l’editoria e il giornalismo. Anzi, di più. Una forza di resistenza insolita in una terra sottoposta a continui controlli e pressioni dei poteri politici, economici e mediatici.

A dirci che abbiamo ragione è la Tgr Rai Basilicata che sulla nostra iniziativa ha mandato in onda due servizi televisivi degni di un giornalismo “imbarazzato e subdolo”. Due servizi che, visto il livello dell’evento, era necessario fare. Tuttavia si è preferito nascondere il più possibile lo spessore, il successo e il significato del nostro evento.

Entrambi i servizi sono stati messi in coda al telegiornale e dedicati in gran parte, e in modo alquanto confuso,  alla situazione generale della stampa in Italia e all’estero e agli ultimi aggiornamenti sulla    chiusura della Gazzetta del Mezzogiorno. Entrambi i resoconti hanno in sostanza marginalizzato con grande arguzia il tema vero dell’evento e hanno evitato di dare voce ai cittadini presenti e agli organizzatori.

E, cosa secondo noi molto più grave, hanno bucato e oscurato la premiazione dedicata ai “Lucani Coraggiosi”, i loro nomi, le loro storie: un’omissione che è la ragione principale di questa nota critica.

In tutto questo c’è da dire che il caporedattore della Tgr Rai, Oreste Lo Pomo, è anche stato uno degli ospiti del pomeriggio e ha avuto lo spazio e il tempo per parlare “in casa nostra”. Avrebbe dovuto percepire la nostra apertura a “mondi giornalistici” molto diversi dal nostro che spesso abbiamo criticato ma con i quali ci piacerebbe aprire un confronto franco e serio per migliorare la qualità dell’informazione lucana. E invece, la Tgr ha risposto con due servizi il 30 ottobre, alle 14 e alle 19.30, uno più imbarazzante dell’altro.

Certo, Basilicata24 non si sente vittima e non ha bisogno di visibilità sui canali Rai regionali: ogni giorno ha decine di migliaia di lettori che la seguono e sono l’orgoglio della testata. La questione è un’altra e riguarda la correttezza del servizio pubblico Rai, non nei nostri confronti, ma nei confronti dei cittadini.

Il servizio pubblico Rai, finanziato con il canone degli italiani, non può comportarsi in questo modo. Ignorando il premio di Basilicata24 dedicato ai “Lucani coraggiosi” ha mostrato indifferenza verso quei cittadini che hanno pagato prezzi altissimi per il loro impegno civico e sociale. Evidentemente sono più importanti le persone che si lamentano dell’erba cresciuta sul marciapiede sotto casa o dei cani randagi nel loro quartiere. Diciamolo, chiaramente: quei servizi sono un altro esempio eclatante di come si ignora una notizia e la si nasconde nelle pieghe di una narrazione banale e scontata e non approfondita.

L’ennesima pagina triste di una gestione “privata” del servizio pubblico Rai, l’ennesima pagina sconfortante di una istituzione regionale che appare sempre più autoreferenziale e parziale. Per quanto ci riguarda, tutto questo non è più tollerabile. Non possiamo far finta di niente. Ognuno faccia il giornalismo che crede, ma lo faccia.