Braccianti africani a Gaudiano di Lavello: “Lasciati a vivere come bestie”
Vivono in baracche senza porte né finestre, senz’acqua né energia elettrica, senza servizi igienici. All’interno un odore insopportabile. Insieme ai topi, vi alloggiano circa 50 schiavi
Siamo a Gaudiano di Lavello alle spalle della chiesa di Maria Santissima Assunta, a ridosso della strada comunale. A pochi metri un bar, un distributore di benzina e la sede dell’ex Consorzio Agrario. Insomma una zona non proprio deserta. Nei dintorni aziende agricole. Nel silenzio e nella cecità di tutti, in prossimità della strada alcune baracche di un vecchio cantiere abbandonato. Senza porte né finestre, senz’acqua né energia elettrica, senza servizi igienici.
All’interno un odore insopportabile. Insieme ai topi, vi alloggiano circa 30 braccianti extracomunitari, forse 50, per la maggior parte di provenienza africana. Non parlano neanche se li paghi. Tacciono. Quei vestiti sempre bagnati stesi all’aria sono il segno della loro condizione di vita disumana.
Possibile che nessuno si sia accorto di questa situazione? Un cittadino del luogo ci assicura: “tutti sanno, dove sono le forze dell’ordine, il sindaco, la polizia municipale e tutti coloro che dovrebbero intervenire? Tutti vedono ciò che nella coscienza appare invisibile. Qualcuno intervenga.
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