Indotto Stellantis Melfi: crescono le preoccupazioni
Al via le assemblee con i lavoratori della componentistica
Le organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm di Basilicata ritengono importante l’avvio del confronto, richiesto da tempo, con la convocazione al Mise del tavolo specifico per Stellantis per l’11 ottobre e del tavolo dell’automotive per il giorno 13, in cui governo, aziende e sindacato, “in considerazione delle preoccupazioni per il futuro occupazionale a partire dai lavoratori dell’indotto di Melfi e visto il persistere del fermo produttivo della stessa area industriale, metteranno in campo iniziative a tutti i livelli e la dovuta attenzione per superare la profonda crisi che sta attanagliando l’intero sistema”.
I lavoratori -sostengono i tre sindacati- hanno bisogno stabilità e salario. Non è più accettabile che continuino a pagare la crisi nonostante la strategicità potenziale del settore per l’economia del paese, che non è mai stata soggetto di politiche attive lungimiranti, con piani di investimenti innovativi e di cui il governo non si è mai occupato seriamente. Ora il confronto dovrà dare necessariamente risposte, affinché la transizione ecologica venga governata e perché ci sia un impatto ecosostenibile e socialmente responsabile.
Con i fondi del Pnrr bisogna riprogettare il futuro del nostro paese provando a riscrivere una nuova fase che rimetta al centro l’industria dell’automotive, con il passaggio dall’endotermico all’elettrico, con un nuovo sistema di ricambio generazionale che dovrà essere accompagnato da nuovi strumenti che garantiscano la formazione e l’uscita gratificante dal lavoro. È inoltre necessario pensare a nuove forme di ammortizzatori sociali atti a traghettare i lavoratori all’uscita da questa crisi.
La situazione per tutti i lavoratori dell’indotto è preoccupante, -aggiungono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm- le ricadute del calo produttivo sui salariali non sono più sostenibili, l’utilizzo massiccio della cassa integrazione non fa maturare i ratei per il raggiungimento di alcuni istituti (ferie, par, tredicesima) erodendo ulteriormente il salario dei lavoratori e aumentano le incertezze occupazionali: la fuoriuscita di molti lavoratori in somministrazione è già un fatto concreto.
Nonostante si ritenga importante l’accordo di giugno 2021 fatto da tutte le organizzazioni sindacali con Stellantis Melfi, che prevede investimenti con l’avvio di produzioni di auto elettriche a partire dal 2024 e con la garanzia occupazionale, riteniamo che tutto si tenga se si metta in agenda della politica del nostro paese, la centralità del settore automotive, così come avviene negli altri paesi. Riteniamo necessario creare coscienza e consapevolezza sulla situazione, finalizzata a un maggior coinvolgimento dei lavoratori di Melfi necessario a proseguire il confronto con le aziende e con il governo, da cui ci attendiamo risposte concrete. Pertanto -annunciano in conclusione le tre sigle- nei prossimi giorni si svolgeranno nuove assemblee con i lavoratori dell’indotto di Melfi.