I giovani fuggono dalla Basilicata anche grazie alle sceneggiate della Total: “ci avvelenano e ci prendono pure in giro”

19 ottobre 2021 | 18:26
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I giovani fuggono dalla Basilicata anche grazie alle sceneggiate della Total: “ci avvelenano e ci prendono pure in giro”

Ombre giganti sul corso per operatori di produzione a Tempa Rossa: dubbi sui test e sulla selezione. Le proteste dei sindaci e le risate sotto i baffi dei soliti noti. Quando la smetteranno di prendere in giro i ragazzi disoccupati?

Della selezione al corso per operatore di produzione ce ne siamo già occupati il 5 ottobre scorso in seguito ad alcune segnalazioni di ragazzi partecipanti alla competizione. In quell’articolo abbiamo sollevato dubbi circa la correttezza e la trasparenza delle procedure.

La Total, in una replica del giorno successivo, ci assicurava: “la selezione per il corso di formazione per “Operatore di produzione in atto premierà esclusivamente la meritocrazia.”

Andiamo a vedere se è vero

“Alcune persone erano in possesso delle risposte. Semplice così vero? Anche perché chiedendo i risultati, i test sarebbero apparsi tutti regolari. E se vi dicessimo che le risposte erano tutte quelle con la lettera C, oppure quelle che apparivano più lunghe? Per chi ne era a conoscenza è stata davvero una passeggiata, peccato che non sappiano tenere un cece in bocca e la magagna è stata svelata. Si potrebbe così dimostrare che è stata l’ennesima presa in giro, hanno partecipato persone disoccupate da tempo, che si sono illuse di potercela fare e la rabbia sta anche nel fatto che le persone selezionate hanno già un buon lavoro a tempo indeterminato e persone come noi, che non hanno santi in paradiso, continuano a navigare nelle speranze che questa mafiosa società di lucani fa finta di offrire. Non ne possiamo più e non abbiamo nessun potere per cambiare le cose. Il nostro intento è solo quello di far sapere alla gente che abbiamo creduto ad una trasparenza e onestà che non c’è stata neanche in questo caso. Spero solo che voi (di Basilicata24) possiate aiutarci a diffondere queste urla silenziose. Sicuramente non saremo credibili dietro un profilo falso, ma se uscisse solo uno dei nostri nomi, ci giocheremmo il futuro più di quanto non sia già perso.” Questo è lo stralcio di una lettera inviata da una ragazza e giunta nella nostra redazione ieri 18 ottobre.

Un altro ragazzo ci scrive: “hanno selezionato la segretaria del Pd di Corleto Perticara, alcuni che già lavorano, altri sono amici dell’ex sindaco di Corleto, qualcuno non avrebbe i requisiti, altri sarebbero fidanzate, amici, parenti dei potenti del luogo. Guardate l’elenco, ci sono candidati nella lista dell’ex sindaco, il figlio di una sindacalista vicina all’ex sindaco, parenti di gente che già lavora in Total… Ci avvelenano e ci prendono pure in giro. Devo andarmene”.

Qui gli audio di alcuni dei ragazzi che ci hanno contattato, se vi incuriosisce ascoltateli, serve un minuto.

Ma questi ragazzi mentono?

Per verificare la fondatezza delle rimostranze di questi ed altri ragazzi, scorriamo l’elenco degli ammessi residenti nel Comune di Corleto Perticara, 13 su 20. Scorriamo i nomi e troviamo di tutto di più: una persona che già lavora, un’altra che in occasione di una conversazione aveva dichiarato di avere agganci sicuri e che sarebbe stata selezionata; la figlia dell’amico dell’ex sindaco Antonio Massari e nella cui lista fu candidato alle ultime elezioni; il fidanzato della figlia dell’amico di Massari; l’ex capogruppo Pd in Consiglio Comunale ed esponente locale di quel partito il cui fratello sarebbe già operatore Total; un altro candidato nella lista dell’ex sindaco Massari; un sostenitore della lista di Massari; il genero di un candidato con Massari; un’infermiera che già lavora e che probabilmente aspira alla retribuzione di operatore di produzione; il figlio di una sindacalista, e un altro paio di fortunati alla ruota delle amicizie.

Il requisito occulto e le sceneggiate della Total

Ma quali sono i requisiti? Residenza in uno dei 13 Comuni della Concessione; possesso di diploma tecnico (perito chimico, perito meccanico, perito elettrico/elettronico, tecnico sistemi energetici, perito commerciale, perito agrario, geometra) o laurea triennale/magistrale

Ora, può un laureato al Dams o un infermiere, o un laureato in giurisprudenza, fare l’operatore di produzione in un impianto petrolifero? L’operatore addetto agli impianti di produzione è una figura delicata, nelle sue mani vi è la tutela del territorio e la sicurezza delle popolazioni. Ma l’altra domanda è: perché tra i criteri di selezione non è stato indicato un profilo tecnico più dettagliato anziché requisiti così generici? E perché per i diplomati sono indicate le discipline tecniche e per i laureati no?

Il dubbio che ci fosse un requisito inconfessabile è legittimo. Quale requisito? Appartenere in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, alla cerchia degli amici del circolo composto da pezzi del centro sinistra dell’ex sindaco Antonio Massari, da alcuni imprenditori, da alcuni dirigenti Total: la cerchia di cui abbiamo più volte parlato nei nostri articoli denunciandone lo strapotere.

Voi direte, ma l’attuale Amministrazione comunale di Corleto Perticara starà brindandoal risultato: 13 selezionati su 20 sono corletani! E invece no, l’Amministrazione di Corleto è in prima fila, anche in questi giorni, nella difesa della trasparenza e della legalità. Nessun brindisi, anzi. Per quanto ci risulta, l’Amministrazione si è resa protagonista di accese contestazioni contro la Total accusata di scarsa correttezza e scarsa trasparenza, anche in questa circostanza.

A quanto pare altri sindaci hanno chiesto conto alla Total nella riunione del tavolo della Trasparenza svolta stamane nella sede della Regione Basilicata. Anzi, sia i dirigenti regionali sia i primi cittadini avrebbero chiesto l’annullamento della selezione e comunque avrebbero preteso che venga resa pubblica la graduatoria. I signori della Total pare siano orientati a sollevare un problema di privatezza. Se fosse vero sarebbe ridicolo: avete mai visto una selezione con tanto di targa pubblica la cui graduatoria viene secretata per questioni di privacy? La procedura utilizzata è stata palesemente pubblica. E non sarà certo un elenco di nomi e di punteggi a creare un problema di privacy. La Total, azienda privata, avrebbe potuto scegliere chiunque a suo piacimento, evitando la sceneggiata della trasparenza e della selezione aperta.

Il dubbio che la multinazionale francese usi le sceneggiate per dimostrare quello che non è, cresce. Per almeno una ragione, tra le altre: stiamo aspettando che siano resi pubblici gli atti della gara di appalto da 5 milioni di euro affidata a Tizio, Caio e Sempronio. Anche questi sono atti riservati? E perché, anche in questo caso, non affidare lavori direttamente anziché inscenare un appalto con procedure pubbliche? È un modo per raggirare gli impegni assunti con la sottoscrizione di accordi e  protocolli con le istituzioni locali?

Alle istituzioni, ai sindacati, oltre alle domande che poniamo da anni, ne aggiungiamo un’altra: per quanto tempo ancora i giovani disoccupati, i lucani onesti, devono sopportare l’arroganza della Total e di taluni personaggi, anche politici visibili e invisibili, ad essa legati a doppia e tripla mandata di interessi?

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