Giunta Bardi, quasi pronte musica e quadriglia: ecco cosa si prevede nei prossimi giorni
Rinnovo parziale o totale dell’esecutivo: Polese presidente del Consiglio e Latronico assessore? Una mazzata sul collo agli elettori e uno spot per l’astensionismo
Non sai mai nelle oscure stanze del potere quali siano le verità e quali le informazioni diffuse ad arte per confondere l’opinione pubblica. Fatto sta che nelle prossime ore, o nei prossimi giorni, il cambio di passo del gambero promesso da Bardi sarà compiuto.
Vediamo le ipotesi più accreditate. Diamo al 90% un ingresso in maggioranza di Italia Viva, con Mario Polese presidente del Consiglio. Sempre al 90% l’ingresso in giunta del già parlamentare di FI, Cosimo Latronico. Non è chiaro ancora se, per quanto riguarda Latronico ci fosse un accordo preliminare che prevedeva Gianni Rossa assessore per metà legislatura. Certo è che l’attuale assessore all’Ambiente si aspetta una candidatura alle prossime politiche.
Diamo al 10% Francesco Fanelli presidente del consiglio che in tal caso lascerebbe libero l’assessorato all’Agricoltura. E gli altri che dicono? Che pensano? I leghisti saranno in silenzio, e Cupparo il dimissionario fantasma dove si collocherà? Vedremo. Sono tutti abbottonati, attori di una recita che dovrebbe indignare i lucani. Ma tant’è. La risposta è conservata nello scrigno dell’astensionismo.
Intanto la novità più eclatante sarebbe l’ingresso del partito di Renzi nella maggioranza di centrodestra-leghista. Uno schiaffo agli elettori di sinistra che nelle elezioni regionali hanno votato Polese e Braia nella lista del Pd. I due rampanti “idealisti” che hanno a cuore “solo gli interessi della Basilicata”, hanno fatto il doppio salto sicuro con i voti della coalizione di sinistra. Pochi mesi dopo essere stati eletti, passano a Italia Viva e restano all’opposizione. E due anni dopo eccoli a soccorso della maggioranza di quei partiti che alle regionali del 2019 erano dalla parte opposta della barricata. E’ sempre la stessa storia: tu voti un candidato di sinistra e te lo ritrovi a destra e viceversa.
Se fosse vero sarebbe un altro sponsor per l’astensionismo. Questa gente parla di democrazia, di liberali moderati e riformisti, ma in fondo è chiaro: sono tutte chiacchiere, questi signori non pensano ad altro che a mantenere all’infinito le loro postazioni, soldi e potere. La Basilicata, come sempre, può aspettare.