Elezioni amministrative in Basilicata: il trionfo della sconfitta

5 ottobre 2021 | 17:52
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Elezioni amministrative in Basilicata: il trionfo della sconfitta

L’avanzata dell’oligarchia degli interessi nell’agonia dello spirito democratico. Le persone avvertono una perdita di senso: “non sono un cittadino, sono un voto”

Tutti abbiamo perso. I dati sull’affluenza al voto sono una stangata sulla schiena della politica e della democrazia: la Basilicata registra un calo di quasi il 5%. Ormai è una tendenza, che dura da anni, un fenomeno sociale di allontanamento dei cittadini dalla partecipazione alla vita pubblica, alla politica soprattutto. A rafforzare questa triste tendenza i Comuni in cui c’erano liste solitarie, senza alcuna competizione con liste concorrenti. In Basilicata il 30% dei Comuni andati al voto si è trovato in questa condizione: una sola lista. Questo fatto si può interpretare con opinioni le più varie, ma resta inconfutabile il dato sulla partecipazione: in calo netto non solo in termini statistici o numerici, ma anche sotto il profilo della qualità e dell’intensità emotiva del voto.

Siamo in presenza di una lenta agonia dello spirito democratico. I segnali ci sono da decenni e qui, soprattutto negli ultimi 20 anni, l’indifferenza alla politica è diventata una realtà che in molti fanno finta di non vedere. Il disinteresse, l’indifferenza, sono anche l’esito di una strisciante spoliticizzazione dell’opinione pubblica. E questo perché manca una elaborazione teorica e politica forte sostituita da un fideismo popolare ai dispensatori, o presunti tali, di prebende.

La gente non ne vuole più sapere di politici e di politica. È stanca e si sente derubata di prerogative democratiche che un tempo erano garantite. Le persone avvertono una perdita di senso: “non sono un cittadino, sono un voto”. Vivono la solitudine, e l’emarginazione dalle istituzioni, dopo ogni campagna elettorale. Dunque, manca la capacità di mobilitazione politica e di coinvolgimento dei cittadini in un campo in cui si coltivano speranze e prospettive di futuro. Lo spazio di riflessione è dominato, al contrario, dalle paure. Sempre più spesso il dibattito è declinato in termini di paure: perdere il lavoro, il sussidio, la pensione, la casa, i figli, il mutuo, la macchina.

Se l’indifferenza conquisterà altri spazi, se la distanza tra cittadini e politica si farà sempre più grande, la Basilicata finirà definitivamente nelle mani di coloro che in questi anni l’hanno già spinta verso un regime governato da un’oligarchia di interessi. Scomparirà ogni forma di conflitto, di opposizione, di lotta per i diritti e per la giustizia sociale. Si restringeranno gli spazi dell’azione civica e collettiva, prevarrà ancora di più la competizione individuale, egoistica. Le persone si affideranno sempre di più alla proposta egemonica del sistema politico-economico che assumerà decisioni senza alcun controllo democratico. È questo che accade quando c’è una scarsa domanda di democrazia causata dall’indifferenza nei confronti degli strumenti per esercitarla.  I pochi spazi di manovra democratica dei liberi cittadini, scompariranno completamente. Più di quanto già oggi accade, saranno gruppi di potere a competere tra di loro e ad alternarsi nel comando della Regione e ad assumere decisioni chiave. In un futuro non troppo lontano qualcuno dovrà pure occuparsi di politica e se non lo faranno i cittadini liberi, lo faranno loro in piena autocrazia. La prossima volta andate a votare, nonostante tutto.