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Operai forestali sul piede di guerra: “Il Consorzio di Bonifica autoritario e dittatoriale”

5 settembre 2021 | 11:52
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Operai forestali sul piede di guerra: “Il Consorzio di Bonifica autoritario e dittatoriale”

I lavoratori del presidio antincendio di Corleto Perticara contestano le modalità di timbratura in entrata e in uscita dal lavoro

Il 13 agosto scorso il responsabile del settore forestazione del Consorzio Unico di Bonifica della Basilicata invia una nota a tutti i responsabili di area con la quale spiega che a partire dal 15 agosto vi è l’obbligo di utilizzare esclusivamente il sistema elettronico di timbratura. Il sistema consiste nel passare la tessera magnetica in dotazione agli operai sul telefono cellulare che attraverso un codice registra l’ora di entrata e quella di uscita dal posto di lavoro. Una specie di badge mobile, per capirci. “Le uniche giornate lavorative regolarmente retribuite sono quelle attestate dalla timbratura in entrata e in uscita”, scrive il funzionario. “Non si ammetteranno errori di timbrature”

E se il sistema non funziona? Semplice, sarà cura dell’operaio “fare uno screenshot di prova e comunicarlo agli uffici dell’area di riferimento. Attenzione, “comunicazioni successive al momento del mancato funzionamento del sistema non saranno prese in considerazione”. Nella nota si legge anche che: “unica deroga, ma solo per i giorni precedenti il 15 agosto, riguarda le giornate lavorative per cui risulta un’unica timbratura (in entrata o in uscita) la cui retribuzione equivarrà a due ore lavorate”. È chiaro? Se non sei riuscito a timbrare all’entrata o all’uscita, anche se hai lavorato 5 ore io te ne pago 2.

Il 31 agosto gli operai scrivono all’amministratore unico del Consorzio e all’assessore regionale all’Agricoltura e spiegano che quel sistema crea molti problemi per causa della scarsa ricezione della linea in zone mal servite dalla rete telefonica. Spiegano anche che per questa ragione non sempre si riesce a timbrare in maniera corretta e nell’orario di pertinenza. “Rischiamo di perdere ore lavorate che non saranno retribuite per via del sistema malfunzionante.” Uno degli operai raggiunto da noi aggiunge che molti di loro non hanno dimestichezza con gli aggeggi elettronici e incontrano notevoli difficoltà nell’utilizzo del sistema. “Non vogliamo fare i furbi – spiega- anzi abbiamo proposto di individuare in ogni Comune una zona fissa con una buona copertura di rete per timbrare in entrata e in uscita. E abbiamo anche proposto di utilizzare, per sicurezza, tutti e due i sistemi: quello elettronico e quello cartaceo.

Tuttavia, nella lettera gli operai si lasciano andare a valutazioni severe nei confronti del Consorzio e scrivono: “Riteniamo questa decisione poco democratica…Chiediamo l’intervento della Regione affinché monitori e sorvegli l’operato del Consorzio il quale gestendo fondi pubblici lo fa in maniera autoritaria e dittatoriale, calpestando la dignità degli operai…”

A questo punto la reazione dell’amministratore unico del Consorzio, Giuseppe Musacchio, è immediata. Invia una contestazione disciplinare a due dei firmatari della lettera – ma la stanno aspettando tutti –  per aver scritto che la decisione è poco democratica e che la gestione del Consorzio avviene in maniera autoritaria e dittatoriale. E dunque Musacchio scrive nella nota disciplinare che “vi sarebbe una violazione dei canoni di buona fede, diligenza e correttezza che devono necessariamente caratterizzare ogni rapporto di lavoro subordinato…la cui effettiva violazione risulterebbe decisamente lesiva della fiducia riposta nei suoi riguardi…” Per questa ragione “le rappresento che potrà fornire eventuali giustificazioni scritte entro il termine di giorni 7 dalla ricezione della presente…ma può farlo anche in forma orale con la facoltà di farsi assistere da un rappresentante sindacale”.

In verità non tutti i lavoratori forestali si fidano del Consorzio e del suo amministratore: “chi ci dice che domani quel sistema elettronico non salta, non si guasti, per qualsiasi motivo e perdiamo le ore? Sono tre mesi che non ci pagano. Ecco perché chiediamo anche il cartaceo. Chi ci dice che questo obbligo non nasconda il tentativo di registrare meno ore per risparmiare costi sulla nostra pelle?”. Al momento l’unica risposta arrivata è la contestazione disciplinare in cui non si fa alcuna accenno alle questioni poste dagli operai e alle loro proposte.

Corrispondenza forestali consorzio di bonificaCorrispondenza forestali consorzio di bonificaCorrispondenza forestali consorzio di bonifica