Estrazioni petrolifere: l’Unione dei Comuni Alto Bradano esprime il suo no
Il presidente Mastro: “La Basilicata continua ad essere sotto assedio da parte di coloro che vedono il territorio lucano unicamente legato alle parole petrolio e rifiuti radioattivi”
In una nota il presidente dell’Unione dei Comuni Alto Bradano, ribadisce il no alle estrazioni petrolifere sul territorio.
“La regione Basilicata continua ad essere sotto assedio da parte di coloro che vedono il territorio lucano unicamente legato alle parole petrolio e rifiuti radioattivi. Nei mesi scorsi è stato necessario esprimersi sulla questione della “pattumiera nucleare” ed oggi sullo scempio delle estrazioni di idrocarburi dove, finora, non si è ancora trivellato.
Così come l’Unione dei Comuni Alto Bradano ha presentato, tramite Delibera n. 2 del 25.02.2021, dettagliate ed articolate osservazioni tecniche alla CNPAI quale Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito unico Nazionale dei rifiuti radioattivi; anche sul versante petrolifero si è deciso di affrontare la questione legata alla proposta del Piano di Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI). Quest’ultima riguarda l’individuazione delle aree nazionali da considerarsi idonee per le attività petrolifere di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. La proposta di Piano, elaborata dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha inserito buona parte della Basilicata tra le aree idonee, compresa la zona settentrionale parzialmente ricadente nel territorio afferente all’Unione Comuni Alto Bradano di cui mi onoro di rappresentare in qualità di Presidente. Per presentare osservazioni, nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico il 2 marzo scorso, è stata fissata la scadenza del 14 settembre p.v.
Grazie al lavoro svolto dall’ing. Donato Cancellara che come Unione Comuni Alto Bradano abbiamo voluto interpellare per il suo qualificato impegno nella difesa del territorio, già da svariati anni, sono state depositate osservazioni tecniche incardinate nella Deliberazione n. 22 dell’8 settembre u.s. votata all’unanimità dei Sindaci dei Comuni di Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Banzi, Acerenza, Tolve, Forenza, Cancellara e San Chirico Nuovo. Un documento votato con soddisfazione da tutti i presenti ed apprezzato per il suo non presentare alcun colore politico. Oltretutto, la difesa del territorio non può essere considerata di destra, di sinistra o di centro. La difesa del territorio dovrebbe essere condotta solamente con serietà e competenza così come, con costanza e senza alzare alcuna bandierina di vana gloria, sta facendo il nostro concittadino, prima citato, rispetto al quale siamo particolarmente grati.
Nel deliberato è stato evidenziato che il PiTESAI deve tener conto di tutte le caratteristiche del territorio, da quelle ambientali a quelle paesaggistiche, da quelle geologiche a quelle idrogeologiche, da quelle economiche a quelle socio-sanitarie. È stata evidenziata la costante azione di difesa dell’intera area, rappresentata dall’Unione Comuni Alto Bradano, finalizzata a contrastare l’attività industriale legata alle fonti fossili, dando continuità a quanto già avvenuto in passato, tramite svariati atti istituzionali, come le Delibere n. 9 del 13.10.2014 e n. 2 del 13.07.2015 della Conferenza dei Sindaci dell’Area Programma Vulture – Alto Bradano e le Deliberazioni del Consiglio Comunale di Palazzo San Gervasio n. 14 del 30.07.2015 e n. 4 del 18.02.2016 aventi tutte ad oggetto il diniego all’istanza del Permesso di ricerca denominata “Palazzo San Gervasio” della società AleAnna Resources LLC ed all’istanza del Permesso di ricerca denominato “La Bicocca” della società Delta Energy Ltd quali uniche istanze tuttora pendenti sull’area nord della Basilicata.
Con il recente deliberato è stata dichiarata la non idoneità, ad attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi delle aree ricadenti in agro di Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, Banzi, Acerenza, Tolve, Forenza, Cancellara, San Chirico Nuovo ed in aggiunta, la non idoneità in tutte quelle aree limitrofe rispetto alle quali vi sarebbero evidenti effetti, ambientali e paesaggistici negativi che si intende legittimamente tutelare.
Inoltre si è chiesto di impegnare il Presidente della Giunta regionale per valutare, con la massima urgenza, la necessità di dichiarare le aree della Basilicata, ad oggi non interessate da attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi, non idonee nella proposta del PiTESAI anche in relazione all’enorme prezzo ambientale e sanitario che la Basilicata sta già “pagando” presentando permessi di ricerca idrocarburi per una estensione complessiva di oltre settanta mila ettari e concessioni di estrazione idrocarburi per una estensione complessiva di oltre centocinquanta mila ettari.
Infine, è stata ribadita la necessità di orientare la crescita dell’Alto-Bradano verso obiettivi di sviluppo rurale, di rispetto del paesaggio e della biodiversità, di valorizzazione del patrimonio culturale ed agricolo.
Tutti aspetti che non possono conciliarsi con devastanti ed impattanti progetti industriali, del tutto estranei ad un territorio, che rischiano di sfregiarlo irreversibilmente. Uno sviluppo realmente sostenibile rivolto anche al potenziamento del turismo rurale ed alla realizzazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile in supporto all’agricoltura e non in sua sostituzione.
Michele Mastro Presidente Unione Comuni Alto Bradano