Ennesima vittima sul lavoro in Basilicata: muore 39 enne

10 settembre 2021 | 18:22
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Ennesima vittima sul lavoro in Basilicata: muore 39 enne

Incidente in un impianto industriale di Genzano di Lucania. L’operaio lascia moglie e tre figli

Un 39enne di Gravina in Puglia è morto a Genzano di Lucania a causa di un incidente sul lavoro verificatosi oggi, 10 settembre. L’uomo, rimasto schiacchiato da materiale laterizio, è deceduto all’ospedale San Carlo di Potenza dove era arrivato in gravi condizioni. Lascia moglie e tre figli.

Sull’ennesimo incidente mortale sul lavoro interviene la Uil Basilicata. “Siamo costretti ad aggiornare la tristissima lista di morti sul lavoro in Basilicata: oggi è morto all’ospedale San Carlo di Potenza un operaio di 39 anni – Cosimo Tritto – a causa dell’ennesimo incidente avvenuto questa volta in un impianto industriale di Genzano di Lucania. La Uil Basilicata esprime il cordoglio alla famiglia dell’operaio, sollecita indagini rigorose per ricostruire l’incidente e risalire ad eventuali responsabilità, rinnovando l’impegno a sostegno della campagna “Zero morti sul lavoro”, avviata dal 5 marzo scorso, che è parte integrante dell’iniziativa unitaria Cgil, Cisl, Uil denominata “Fermiamo le stragi”.

Ancora una volta sono gli impianti industriali come i cantieri edili – sottolinea la Uil – a confermarsi i luoghi di lavoro a maggiore rischio per i lavoratori  e che quindi necessitano la massima attenzione per il rispetto dei protocolli di sicurezza.

Siamo mobilitati come segreteria confederale insieme a tutte le organizzazioni di categoria – aggiunge la nota – per svolgere iniziative sul territorio e nei luoghi di lavoro che mettano al centro dell’azione sindacale l’obiettivo di zero morti sul lavoro. Un impegno quotidiano contro un massacro incivile. Lo abbiamo fatto in questi mesi e lo ribadiamo: serve un piano nazionale con specifici riferimenti territoriali per aggiornare i Protocolli sulla sicurezza sottoscritti lo scorso anno con il Governo, anche introducendo due capitoli riferiti ai lavoratori fragili e alla formazione. Tutto questo con una specifica attenzione per i comparti fabbriche e costruzioni che si confermano quelli con maggior numero di morti ed incidenti.

“La situazione è ormai intollerabile. La scia di sangue non si arresta se non c’è un’inversione culturale di approccio alla organizzazione e alle metodologie di lavoro. Come si può morire mentre si fa manutenzione con una macchina in movimento? Si sfida la sorte o si esasperano le condizioni della produttività, pur di non fermare la macchina per il tempo necessario per manutenzionarla, correndo il rischio che un’operazione ordinaria si trasformi in una tragedia immane? Diciamo basta alle morti sul lavoro. Chiamiamo a responsabilità istituzioni, imprese e organismi addetti alla vigilanza e al controllo”. Così il segretario generale Fillea Cgil Basilicata Fernando Mega e il segretario provinciale Fillea Cgil Potenza Michele Palma.