Scambio politico-mafioso: alcune domande su quanto sta accadendo in Basilicata
Non ci convince il “pastone” di reati offerto all’opinione pubblica, gravi e meno gravi: dallo scambio politico-mafioso, alla turbativa d’asta, fino all’abuso d’ufficio. Si sente odore di ammuina
Quando la magistratura scava nel posto giusto e nel tempo necessario, pezzi del sistema lucano del malaffare e della mala politica potrebbero subire duri colpi. Le persone coinvolte nell’indagine, prematuramente svelata da qualcuno, (non ci riferiamo al giornalista che ha dato la notizia in anteprima, quando si ha una notizia si pubblica), lo ribadiamo, sono innocenti fino a prova contraria. Il sistema, invece, esiste da sempre. E dunque è del sistema che torniamo a parlare, anche perché la tempistica e le modalità con cui è stata svelata l’indagine della Procura su presunti scambi politico-mafiosi, ci invita a riflettere. Perché alcuni indagati hanno saputo da un giornale di essere indagati? Chi ha fornito all’esterno informazioni e documenti su indagini ancora in corso? Non è escluso che gli inquirenti, a indagini chiuse, avrebbero fatto scattare anche misure cautelari. E adesso?
È possibile che qualcuno, all’interno della Procura, abbia voluto danneggiare uno dei filoni dell’inchiesta? Oppure tra gli stessi inquirenti qualcuno ha pensato che una fuga di notizie avrebbe potuto favorire e accelerare le indagini, perché altri le ostacolavano? Non convince il “pastone” di reati, gravi e meno gravi, ipotizzati: dallo scambio politico-mafioso, alla turbativa d’asta, fino all’abuso d’ufficio. Si sente odore di ‘ammuina’. Quali di queste indagini sono chiuse e quali sono ancora in corso?
Il tempo potrà dare risposte ad alcune domande sempre che queste domande siano legittime e fondate. Tuttavia noi, che abbiamo dovuto pubblicare la notizia delle indagini perché è nostro dovere, abbiamo anche il dovere di ragionare sugli interrogativi che tale notizia ci pone. Non è in discussione il lavoro degli inquirenti. I dubbi riguardano la possibilità che qualcuno, rappresentante di qualche gruppo di potere che agisce nel quadro del sistema politico-affaristico, possa, come già accaduto in passato, approfittare di amicizie e compiacenze per danneggiare le indagini, indebolirle, e orientare eventuali processi, seminare confusione.
Come abbiamo già scritto in altre occasioni, il potere fatto a sistema in questa regione muta continuamente, per autoalimentarsi e mantenersi, le sue ramificazioni sono flessibili, variabili, camaleontiche. Sono circuiti separati, ma uniti all’occorrenza, spesso in conflitto in vista di nomine e di gestione delle risorse pubbliche e tuttavia ben saldati e radicati in alleanze durature. Le ramificazioni vanno ben oltre queste indagini, lo sappiamo, ma adesso è su queste che bisogna ragionare. Staremo a vedere.