Rimozione di Antonio Tisci da direttore dell’Arpab

14 agosto 2021 | 12:23
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Rimozione di Antonio Tisci da direttore dell’Arpab

Il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, lancia una petizione on line indirizzata al presidente Bardi

Il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, ha lanciato sulla piattaforma Change.org una petizione indirizzata al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, affinché il direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (Arpab), Antonio Tisci, venga rimosso dal suo incarico a seguito delle parole offensive nei confronti di Gino Strada dai suoi profili social il giorno della scomparsa del medico chirurgo fondatore di Emergency e al fine di chiarire le motivazioni che hanno portato alla nomina dello stesso Tisci, mai esplicitate formalmente dalla giunta regionale. Di seguito il testo della petizione e il link per sottoscriverla:http://chng.it/nhYMPtqT

“Gino Strada ci ha lasciati, da oggi siamo più soli in un mondo in cui spendersi per i più deboli non sembra una priorità.

Gino Strada ci ha insegnato che lottare e credere per il bene degli altri è sempre un valore fondamentale a cui le azioni di ogni uomo e donna dovrebbero tendere. È nelle azioni di un uomo che si nota il suo carattere e la sua intelligenza.

Eppure c’è chi non perde l’occasione del silenzio per far notare il livello di intelligenza e i lati ambigui di un carattere che non trova coerenza tra parole e azioni. Il direttore dell’Arpab (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Basilicata), Antonio Tisci, nonostante il ruolo assorbente che riveste, trova il tempo di una costante presenza sui social. Con affermazioni gravi ha mostrato ancora una volta la mancanza di rispetto che un uomo delle istituzioni pubbliche non può assolutamente permettersi. Parole offensive verso la memoria e i meriti di un uomo come Gino Strada, proferite da una persona di cui sfuggono i meriti che lo hanno portato a essere “nominato” all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata, una istituzione scientifica deputata al controllo, analisi e alla prevenzione ambientale con i relativi risvolti molto delicati per la salute pubblica.

Invece di porre dubbi sulle azioni di Emergency e su Gino Strada, il direttore Arpab avrebbe dovuto tacere a fronte delle perplessità sulla legittimità delle procedure sulla sua stessa nomina, per la quale erano richieste comprovate competenze anche nel settore ambientale. La sua comprovata professionalità ed esperienza maturata con riferimento alla normativa di settore anche in campo scientifico altro non appare, come certificato in sede di domanda, l’aver svolto attività di volontariato per “Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio”. Uno schiaffo ai tanti professionisti che hanno speso anni della loro vita nella direzione di agenzie e/o organismi ambientali e in ricerche serie scientifiche e analisi ambientali. Un curriculum da dirigente che sembra non trovare riscontro nella realtà se per dirigente non intendiamo di partito o di qualche piccola “agenzia” immobiliare.

La storia di Tisci al momento dice questo. Eppure Tisci, avvocato e dirigente di partito appare a Bardi e alla sua giunta un gigante di competenze: il migliore dei candidati possibili.  Lo stesso che usa la tracotanza per offendere personalità come Gino Strada. E non è la prima volta che straborda in affermazioni fuori luogo.

Ognuno è libero di esprimere liberamente i propri pensieri ma la libertà, quando si riveste un ruolo e funzione pubblica va usata con rispetto e delicatezza. Offendere o essere contro non legittima purezza né meriti, anzi, crea sospetti maggiori.

Tisci ha dimostrato nei fatti la sua totale incompatibilità e anche incompetenza con il ruolo che ricopre.

Si chiede al presidente della Giunta Regionale se il dirigente in questione abbia raggiunto gli obiettivi ambientali previsti dalla legge regionale di riordino dell’Arpab e gli obiettivi del Masterplan su cui sono stati investiti diversi milioni di euro di fondi pubblici.

Ci auguriamo che questa volta il presidente Bardi non volti lo sguardo altrove in presenza di una figura inopportuna che oltre gettare discredito sull’intera Regione, rischia di avere gravi conseguenze sulla qualità dell’operato dell’Agenzia.

Analogamente ci auguriamo che la magistratura ordinaria e contabile intervengano per fare chiarezza nel rispetto delle regole dell’agire pubblico.

Su queste premesse lanciamo una petizione popolare indirizzata al presidente Bardi affinché Tisci venga rimosso dal suo incarico per i tanti motivi di merito e di forma”.